Per Marco Baroni Empoli non può essere una città come le altre. Non ci ha mai giocato o allenato, ma se si guardano le sliding doors del destino, è legato a doppio filo agli azzurri. Ci torna da avversario con la sua Cremonese – tra l’altro esordio in grigiorosso -, ma è stato vicino a sedersi sull’altra panchina, quella dei padroni di casa.
Nella primavera 2012 l’Empoli è alla ricerca di un nuovo tecnico dopo un’annata assurda culminata con la salvezza al playout. Marcello Carli segue Marco Baroni, toscano di Tavarnuzze e alla guida della Juventus Primavera con cui ha vinto il Torneo di Viareggio. Poche settimane dopo sarà ufficializzato Maurizio Sarri come tecnico dell’Empoli.
Cosa è successo nel frattempo? A rivelarlo è stato proprio Carli anni dopo: “Seguivamo Baroni, ma non era convintissimo. Per questo virammo su Sarri“.
E infatti proprio Baroni sembrò snobbare gli azzurri, reduci come detto da una stagione delirante. Il tira e molla con Carli e il presidente Corsi andò avanti fino a metà giugno, poi al Castellani arrivò Sarri e non c’è nemmeno bisogno di scrivere cosa è accaduto col tecnico figlinese.
Il tentennamento di Baroni, dunque, è uno dei ‘meriti’ della rinascita dell’Empoli negli ultimi anni. Battute a parte, il mister di Tavarnuzze si è poi rifatto negli anni successivi anche se non ha mai raggiunto i livelli di Sarri, ovviamente. Il suo nome è stato accostato in modo timido all’Empoli pure nelle stagioni successive, tornando ciclicamente nel ‘toto-panchina’ ma senza convinzione.