(foto Empoli Fc Official)


Vincere due partite di fila, almeno per questo Empoli, è quasi prodigioso. Probabilmente Pasquale Marino è riuscito a dare la grinta giusta agli azzurri, ma soprattutto ha corretto la tattica e il gioco di una squadra che, fino a poche settimane prima, non pareva molto logica. I due successi contro Crotone e Cittadella hanno mostrato la parte migliore di un Empoli completamente rinnovato a gennaio, ma forse la sorpresa più bella arriva da uno di quei giocatori che nei primi mesi non avevano convinto appieno: Nedim Bajrami.

Marino ha preso Bajrami e finalmente gli ha dato una collocazione precisa e un senso vero e proprio. Bajrami era una mezzala? O era un trequartista? Bucchi e Muzzi lo hanno provato entrambi in quei ruoli, ma con risultati altalenanti. Marino lo ha messo esterno d’attacco e, dando un’occhiata ai minuti giocati col nuovo tecnico, Bajrami pare aver trovato la sua posizione. Sulla fascia può scatenare la sua tecnica, ma, anche se può sembrare paradossale, ha più libertà di movimento rispetto al centrocampo o alla trequarti.

Il gol del due a uno col Cittadella lo dimostra: Bajrami parte largo ma taglia verso il centro permettendo lo scarico a Mancuso sul tap-in. Il movimento è quello giusto, da esterno moderno che non è relegato solo sulla fascia. A vederlo giocare così, Nedim Bajrami può essere definito come il decimo acquisto dell’Empoli di gennaio perché appare un giocatore rivoluzionato rispetto a quello spaesato dei primi mesi.

Certo è che una rondine non fa primavera e non bisogna lasciarsi andare a facili entusiasmi dopo due vittorie, per quanto belle e importanti. Rimane però interessante la trasformazione di Bajrami in esterno d’attacco. In quel ruolo Muzzi aveva provato addirittura Mancuso con risultati deludenti. È bastato mettere i giocatori nella zona a loro più congeniale e sono arrivati gioco e punti: nel caso di Bajrami è stata pure un’ottima sorpresa, perché c’era chi pensava che in questo 4-3-3 non avrebbe trovato spazio.

Dopo i primi mesi di ambientamento per un giocatore arrivato da un campionato totalmente diverso e senza sapere l’italiano (e che ha ancora vent’anni, giusto sottolinearlo), per Bajrami si apre un nuovo campionato. Adesso dovrà mostrare di avere continuità, un pregio mancatogli spesso nell’arco dei novanta minuti. Potrebbe ritrovarlo in questo nuovo ruolo, dimostrandosi davvero un ‘acquisto’ a sorpresa.