(foto gonews.it)


L’emergenza Coronavirus non ha permesso il regolare svolgimento del Volo del Ciuco, una tradizione che Empoli ha riscoperto nel corso del Novecento e che da qualche anno era tornata in auge. Niente ciuco che vola dal campanile della Collegiata di Sant’Andrea fino a Palazzo Ghibellino, niente corteo storico, niente empolesi festanti in piazza a ricordare la vittoria su San Miniato. Vale la pena però ricordare una curiosità che riguarda l’Empoli FC e il Volo del Ciuco, si tratta di un logo speciale.

Nella stagione 1982-83 infatti l’Empoli adottò uno stemma particolare, forse il più sui generis della sua storia. Abituati alle lettere E.F.C. o alla Collegiata, i tifosi a inizio degli anni ottanta si ritrovarono il ciuco sul logo. Non era esattamente sulle maglie perché all’epoca presenziavano solo gli sponsor, e nemmeno sempre. Sotto la presidenza di Salvadore Comunale si decise per un cambio repentino: scudo bianco con riga laterale azzurra, anno di nascita, lettere E.F.C. e ciuco nero di profilo con ali bianche.

A posteriori si può dire che non tutti apprezzarono la scelta, il ciuco volante simbolo di Empoli rompeva un po’ troppo con la tradizione della Collegiata stilizzata, che dopo pochi mesi tornò sullo stemma. Erano gli anni in cui il Volo del Ciuco era tornato in voga in città e si era deciso di utilizzare un fantoccio per allietare il pubblico come da tradizione prima del Corpus Domini.

Quello stemma, per quanto particolare, è stato piuttosto rappresentativo di un evento molto importante nella storia di Empoli, anche se si confondono realtà e leggenda come spesso succede nei racconti di secoli fa. Comparve nella stagione di Giampiero Vitali allenatore in C e portò bene, perché gli azzurri vennero promossi in B all’ultima giornata dopo un 4-1 alla Paganese.