(foto Empoli Fc)


Il risultato di Chiavari non deve trarre in inganno, per l’Empoli c’è ancora molto da lavorare. “Sono ancora arrabbiato per il primo tempo” ha detto, piuttosto risentito, mister Dionisi mezz’ora dopo la fine di Entella-Empoli. Il tecnico lavora per perfezionare la squadra e non può affatto essere contento per l’approccio del primo tempo. A voler fare l’avvocato del diavolo si può dire che è fisiologico un errore di atteggiamento; quel che non deve passare inosservato – a prescindere dalle prove mostruose di Mancuso e Stulac – è la doppietta subita da calcio piazzato. Sta paurosamente diventando una costante, così come il modo in cui arrivano le reti.

I sei gol presi nelle ultime quattro partite sono nati tutti da cross in area. Alcuni tagliati, altri dell”Ave Maria‘, ma la costante è quella: un traversone a cambiare gioco nell’area dell’Empoli porta a un gol. Escluso il gollonzo di Benedetti, poi è accaduto spessissimo: se gli avversari attaccano bene il secondo palo, l’Empoli è impreparato. Gargiulo, Meggiorini e Costa sono la testimonianza, ma anche il rigore su Longo e, in parte, il gol di Poli. Fa eccezione solo il gollonzo di Benedetti, ma basta andare nel nebbione di Venezia per vedere che Fiordilino segna su un cambio gioco. Troppi indizi fanno una prova piuttosto corposa.

L’Empoli inoltre deve aggiustare la difesa perché, esclusa Pordenone, è alla terza partita in un mese in cui prende almeno due gol. Spesso li subisce da fermo, vedi Cittadella e Vicenza. Il primo gol al Tombolato è una punizione, il 2-2 di Longo al 93′ è un rigore. Non va dimenticato che a Lignano nel primo tempo Furlan ha salvato su un’azione da corner. E poi Chiavari: Costa di testa da calcio d’angolo, Poli di testa su punizione. Si dirà che l’Empoli ha cambiato sempre la difesa in queste sfide, ma un po’ di attenzione in più serve. Non è la difesa ma è la fase difensiva a dover essere leggermente accordata: se Dionisi ci riuscirà, l’Empoli potrà togliersi molte soddisfazioni.

Gianmarco Lotti