(foto Empoli Fc Official)


Nel mese di dicembre, in cui si sono giocate cinque partite molto importanti, l’Empoli è stato in vantaggio per un minuto sui circa quattrocentosettanta (recuperi inclusi) a disposizione. Va da sé che i numeri non sono di certo buoni per una squadra che aveva – e forse ha ancora – la volontà di puntare alla promozione dalla Serie B alla Serie A. In tutto dicembre l’Empoli è stato avanti solo nel recupero contro l‘Ascoli dopo il 2-1 di La Gumina, rischiando tra l’altro il pari poco dopo, sventato solo da un miracoloso Brignoli.

Il dato di dicembre fa quasi accapponare la pelle ed è indicativo delle mille difficoltà degli azzurri. Nelle cinque gare in cui la musica doveva cambiare, la sterilità offensiva e soprattutto i problemi mentali e caratteriali della squadra sono venuti fuori. L’Empoli non è capace di sbloccare le partite? Pare di sì, ma è un problema che si porta dietro dall’inizio del campionato, anche se nei primi mesi era stato ‘offuscato’ da una situazione di classifica di certo non così ansiogena. Per inciso, al netto dei punti conquistati, nemmeno Trapani e Livorno sono stati in vantaggio per così poco tempo nel mese di dicembre: l’Empoli in questa speciale classifica è ultimo.

Proviamo a allargare il focus. Nelle partite con Muzzi – quindi quelle di dicembre più Venezia e Frosinone – l’Empoli è stato in vantaggio per ottanta minuti coi lagunari e uno con l’Ascoli. Se invece pensiamo agli ultimi tre mesi (ovvero dallo sciagurato Pordenone in poi), la musica cambia poco: oltre a quelle citate con Muzzi, l’Empoli è stato avanti per trentacinque minuti con la Cremonese e quarantacinque minuti complessivi con il Trapani. Giusto sottolineare come l’Empoli non abbia vinto nessuna delle gare fin qui citate, fatto salvo il match con l’Ascoli.

Per vedere un Empoli saldamente in controllo della gara bisogna risalire al primo Bucchi. Con la Juve Stabia è stato in vantaggio per molto tempo e ha reagito quasi subito al pari campano; con il Cittadella ha segnato al 4′ e ha vinto; col Perugia è passato avanti al 10′ e ha dominato. Discorso differente a Pisa, se si fa la conta dei minuti in vantaggio sono solo dieci, ma lì ha sorpreso lo spirito della squadra, una voglia di vincere vista pochissime volte nel 2019-20.

Non sono numeri messi qui a caso. L’Empoli ha un grosso problema non tanto nell’amministrare il vantaggio, quanto nell’andarci. Il mercato può intervenire in tal senso, ma fino a un certo punto: quel che deve cambiare in casa azzurra è la reticenza a attaccare, la paura che spesso sembra attanagliare i calciatori quando scendono in campo. Per andare in Serie A, o meglio, per non rischiare figuracce, serve più di un minuto di vantaggio in cinque partite.