(foto Empoli Fc official)


Alessio Dionisi è il nuovo allenatore dell’Empoli. Il mister nato a Abbadia San Salvatore (ma di Piancastagnaio, come tiene a sottolineare) è stato presentato oggi (lunedì 24 agosto) alla stampa e ha avuto modo di pronunciare le sue prime parole da azzurro. A breve Dionisi sarà a Monteboro per i primi test e tutto l’iter per partire ufficialmente per il ritiro empolese. Di seguito le sue parole.

Che sensazioni ha all’arrivo a Empoli? “Non vorrei tornare sull’episodio Venezia. Avevo già comunicato la volontà, ho percepito dal primo giorno quanto Corsi e Accardi fossero convinti di me. Questo mi ha gratificato e mi responsabilizza. Sono felice di essere qua. A un certo punto mi avrebbe scocciato tanto perdere questa possibilità. Devo dimostrare di meritarmi questa fiducia, farò di tutto perché questa squadra non si penta di me“.

Quale sarà l’Empoli di Dionisi? “Non esisterà nessun Empoli di Dionisi, l’obiettivo sarà riconoscersi in ogni partita. Dobbiamo raggiungere il risultato con le proprie capacità. L’obiettivo di valorizzare i ragazzi attraverso quello che abbiamo deve essere l’obiettivo minimo. Proveremo a riconoscerci in tutte le partite andando oltre tutte le difficoltà, andando oltre l’errore. L’età media è bassa, la gestione della squadra sarà importante. Non sono molto per i social, ma non li combatterò, ecco. Dovrò saper gestire il quotidiano. Dobbiamo dimenticare la stagione scorsa, si riparte da oggi. Ci sarà una base di giocatori motivati perché arrivano da una stagione negativa”.

Da cosa si ripartirà? “Voglio dimostrare a chi mi ha scelto che non si è sbagliato. Corsi e Accardi mi hanno voluto e cercherò di dimostrare che la stagione scorsa è stato un passaggio. L’anno scorso era una squadra forte, ma lo sarà anche nel 2020-21. Dobbiamo cercare di ripartire dall’ambizione che non è emersa nella scorsa stagione. Ci sono tanti modi per raggiungere i propri obiettivi. Credo in Empoli e nelle persone che fanno questa società“.

A livello di gioco, che Empoli sarà? “Cercherò di trasmettere le stesse cose di sempre, qui ho un gruppo di giocatori più esperti ed è uno spogliatoio importante. L’obiettivo è di riconoscerci, è quello che vorrebbe qualsiasi allenatore. Mercato? Parte da chi rimane, ne ho parlato con Accardi e abbiamo gente di qualità, non è che in un anno i giocatori diventano meno bravi. Empoli non deve esser vista come un punto di arrivo, ma di partenza”.

Cosa la ha convinta a venire a Empoli? “La cosa che più mi ha convinto è che Corsi e Accardi fossero convinti di me. Tanti ambiscono a allenare l’Empoli e vorrebbero essere al mio posto. Se tre anni fa mi avessero detto che avrei allenato l’Empoli, avrei riso. Poi ora vedo che presidente e ds mi vogliono ed è un grande orgoglio. Mi ha convinto anche avere una rosa di valore, c’è una buona struttura. Siamo già a un buon numero“.

Cosa cambia con il Covid-19? “Il campionato è diverso, la cosa che mi consola è che si parte allo stesso modo tutti. Ci sono squadre che hanno finito prima o dopo, è una situazione anomala ma la vivremo tutti. Come ci si è adeguati a una ripresa dopo lo stop a marzo, dovremo esser bravi ad adeguarci a questa situazione che rende il calcio un po’ diverso. Dobbiamo abituarci a un campionato più concentrato“.

Quanto sarà importante l’organizzazione? “Essere organizzati in campo per me fa la differenza, la squadra esalta l’individuo, tutto sta nel trovare l’alchimia. L’importante è riconoscerci attraverso il gioco. Io cerco sempre di essere credibile con chi ha a che fare con me. Nel gestire un gruppo si può sbagliare, ma se un allenatore è credibile allora l’errore è accettato”.