(foto Empolichannel.it)


L’Associazione Italiana Calciatori sembrava vicina allo sciopero per il Coronavirus, ma poi è cambiato tutto. Intanto è stata fissata una riunione importantissima: domani, martedì 10 marzo, si terrà il Consiglio Federale in cui si deciderà se continuare a giocare o stoppare tutto fino al 3 aprile. Questo riguarderebbe la Serie A, quindi è lecita una domanda: e la Serie B?

Rispondiamo subito. In caso di stop della Serie A, la Serie B si è detta già pronta a proseguire. A meno che non vengano smentite le parole del comunicato di ieri e a meno che non ci siano positività in cadetteria, la B andrà avanti. “Ci atteniamo al Governo” dice la Lega B, e se il Governo ha dato l’ok a giocare a porte chiuse, allora si gioca a porte chiuse. Figli di un dio minore, si dirà, ma il calcio italiano va così e non c’è da stupirsi.

I calciatori cosa hanno deciso? Dalle parole di Damiano Tommasi sembrava vicinissimo uno sciopero, ma nelle ultime ore i giocatori hanno fatto fronte comune e si andrà avanti. Dall’AIC è arrivato un comunicato che comunque si allinea alla volontà di non scendere in campo: “Ci aspettiamo una cosa sola, la sospensione dei campionati fino a quando non ci saranno le condizioni per giocare“.

Definire caotico questo momento sarebbe riduttivo, quindi anche provare a dare notizie o informazioni è molto difficile. Sta succedendo tutto e il contrario di tutto. La sensazione al momento è che la Serie A vada verso lo stop, così come la Lega Pro. La Serie B resta, ma chissà come e per quanto. Quel che è certo è che il calcio italiano non è un esempio di buona governance.