Alfredo Donnarumma (foto Empoli F.C.)


Alfredo Donnarumma è in quarantena nella sua casa di Brescia, in una delle zone più colpite dal Coronavirus. L’attaccante delle Rondinelle ha un passato recente importantissimo a Empoli, una città che non lo ha dimenticato nonostante sia stato azzurro solamente per una stagione. Il rimpianto di molti tifosi è stato quello di non aver potuto usufruire del talento di Donnarumma nella stagione in Serie A 2018-19, conclusa con la retrocessione. La punta, intanto, portava in A il Brescia a suon di gol.

Di questo e di altro ancora ha parlato proprio Donnarumma in una intervista Instagram con il giornalista Nicolò Schira. “Vivarini mi volle a Teramo e poi a Empoli, credeva fortemente in me. Abbiamo avuto un grande rapporto, non smetterò mai di ringraziarlo” ha esordito riguardo la sua esperienza empolese proprio l’attaccante, che ha parlato di tutta la sua carriera e del momento attuale, ma si è soffermato anche sul passato toscano.

“A Empoli fu un’annata importante. Stravincemmo la B e segnammo tantissimo io e Caputo. Peccato che l’anno dopo la società abbia fatto altre scelte. Mi aspettavo di giocarmi le mie carte in Serie A, invece preferirono puntare su altri” ha detto Donnarumma, che su Caputo ha proseguito: “Con lui è stato feeling a prima vista. Ci trovavamo a meraviglia sia in campo che fuori. L’esultanza a Bari da Super Sayan nacque per caso, venne bene e diventò un tormentone”.

A Empoli è nata anche un’altra esultanza particolare: “All’andata segnai col Bari e mimai la L di Luisa, la mia compagna. Da ora li dedico tutti a lei”. Inoltre, sempre sull’addio all’Empoli: “Per me essere in Serie A è un grandissimo traguardo. Dopo l’addio all’Empoli ero un po’ scoraggiato, perché fai 23 gol e vai in A ma ti ritrovi sempre in B. Questa cosa poteva mandarmi ko e invece mi ha motivato tantissimo e Brescia ce l’ho nel cuore”.

A proposito di altri ex empolesi, Donnarumma ha concluso: Di Lorenzo è un grande amico, in B si vedeva la sua forza. Ora è uno dei migliori nel suo ruolo e se lo merita. Bennacer lo abbiamo cresciuto noi a Empoli, era piccolino ma trottava ed è sviluppato molto. Zajc è uno dei giocatori più forti con cui ho giocato, ma anche Traorè promette benissimo”.