
L’Empoli riparte da Alessio Dionisi. Alla vigilia della sfida con il Venezia, l’ex tecnico azzurro torna dove tutto era iniziato, accolto dal direttore sportivo Roberto Gemmi, che lo ha voluto con convinzione dopo l’esonero di Guido Pagliuca.
«La scelta più semplice – ammette Gemmi –. Avevamo contattato anche altri due colleghi, ma alla fine era chiaro che Alessio fosse il pezzo di un puzzle perfetto per completare la nostra idea di squadra. È una decisione empatica, naturale».
Il ds parla di continuità e identità, parole chiave del progetto Empoli: «Non vogliamo cambiare obiettivo: vogliamo restare l’Empoli, migliorando i singoli. È quello che ci ha sempre contraddistinto».
Una visione che Dionisi raccoglie senza esitazioni. «Per me non è un passo indietro, ma un passo avanti – sottolinea –. Conosco l’ambiente, so che qui si fa calcio con serietà. È stato semplice dire sì».
«SONO QUI PERCHÉ L’HO VOLUTO»
Il nuovo tecnico non nasconde l’emozione per il ritorno in azzurro, a distanza di anni da quella prima esperienza che non si era chiusa nel migliore dei modi. «Con la gente non era finita bene. C’erano state incomprensioni, anche per responsabilità mia. Avevo qualche anno in meno, qualche difetto di comunicazione. Me ne prendo la responsabilità», confessa.
Poi, uno sguardo al passato recente: «Quando il direttore mi ha chiamato, ho deciso subito di parlarci. C’è grande intesa, lo conosco dai tempi della Tritium: eravamo compagni di squadra, io ero capitano, lui giocatore esperto. Ritrovarci oggi all’Empoli, dopo tanti anni, è una bella storia di calcio».
Dionisi è arrivato giovedì, in tempo per respirare di nuovo il clima del Castellani e preparare la sfida contro il Venezia, la sua ex squadra: «Sarà una partita difficile. Il Venezia ha qualità in società, staff tecnico e giocatori. Ma anche noi abbiamo valori importanti: dovremo essere compatti, recuperare giocatori determinanti e, soprattutto, non perdere la nostra identità. Venderemo cara la pelle».

GEMMI: «QUESTA SQUADRA DEVE CRESCERE»
Gemmi conferma la fiducia: «La rosa è competitiva e orgogliosa. È numericamente ampia: abbiamo tenuto quattro giocatori che erano in dubbio e inserito giovani che possono diventare importanti. Devono crescere attraverso le stagioni e i risultati».Poi aggiunge, sorridendo: «La Serie B è un campionato da montagne russe, l’unico dove può succedere di tutto. Ma è anche il più bello: il più vero».
DIONISI: «SPERO DI ESSERE ALL’ALTEZZA DI EMPOLI»
Nel finale, l’allenatore si lascia andare a un pensiero personale: «Quando arrivai la prima volta nessuno pensava alla promozione, eppure riuscimmo a distinguerci. Ora torno con più esperienza, con qualche barba bianca in più, ma con la stessa fame. Spero di essere all’altezza di una società che negli ultimi trent’anni ha fatto cose straordinarie».Domani il debutto, contro un Venezia che conosce bene. Il destino ha voluto che la nuova avventura di Alessio Dionisi cominci proprio da lì dove la sua storia recente si era incrociata. L’Empoli riparte, e lo fa con un tecnico che – come dice Gemmi – «non ha mai smesso di appartenere a questo club».–

