
Andrea Fulignati premiato a Montelupo con il “Carlo Castellani – Atleta dell’anno”
Il portiere azzurro Andrea Fulignati ha ricevuto ieri sera a Montelupo Fiorentino il Premio Carlo Castellani “Atleta dell’anno”, un riconoscimento che unisce sport, memoria e territorio.
Fulignati, oggi all’Empoli, è stato protagonista assoluto nella scorsa stagione con la maglia della Cremonese, contribuendo in maniera decisiva alla promozione in Serie A grazie anche alle sue prestazioni di altissimo livello e alla vittoria nella finale playoff contro lo Spezia.
Il premio, intitolato a Carlo Castellani – calciatore a cui sono intitolati gli stadi di Empoli e Montelupo – gli è stato consegnato direttamente dal figlio Franco e dalla nipote del campione, nell’ambito del Premio dello Sport, iniziativa promossa dal Comune di Montelupo Fiorentino.
L’evento ha l’obiettivo di ricordare le figure che hanno lasciato un segno profondo nella comunità, ma anche di valorizzare le eccellenze sportive che, con costanza e dedizione, continuano a distinguersi.
Era nato nel 1909 a Fibbiana, frazione del comune di Montelupo Fiorentino. Castellani non viene ricordato solo per meriti sportivi, ma anche per la sua fine tragica nel campo di concentramento di Mauthausen. La sua famiglia era di sentimenti antifascisti e Castellani fu deportato in Germania a seguito della repressione nazifascista per gli scioperi del marzo 1944.Carlo Castellani fu uno delle 22 persone prelevate nel comune di Montelupo Fiorentino. Stando al racconto proprio del figlio Franco i fascisti giunsero a casa loro per prelevare suo nonno David, di provata fede socialista. Essendo indisposto il nonno, fu suo padre Carlo a sostituirlo ingenuamente per dare “delucidazioni” in caserma. La camionetta sulla quale salì aveva però come destinazione Firenze, punto di raccolta prima di essere deportato in Germania. Prima fu portato nell’edificio delle Scuole Leopoldine per la schedatura da parte delle SS e poi la stazione di Santa Maria Novella, destinazione Mauthausen.A seguito delle dure condizioni di vita e di lavoro del lager, Carlo Castellani cadde vittima della dissenteria che lo portò alla morte l’11 agosto 1944, precisamente cinque mesi dopo esservi giunto

