
Dietro il talento e la corsa elegante di Jacopo Fazzini c’è una storia che va ben oltre il campo. Una storia che parla di amore, dolore e speranza.
La protagonista è Carolina, la sorellina di Jacopo, affetta da sindrome di Rett, una malattia rara che colpisce solo le bambine e che, come dice lui stesso, le fa “rimanere bambine per sempre”.
Chi conosce Jacopo sa quanto sia legato alla famiglia e quanto questa battaglia abbia inciso nella sua crescita personale.
Non è un caso che, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, abbia confessato che Carolina gli ha insegnato a guardare la vita con altri occhi: “Le cose importanti della vita sono altre”.
Una frase semplice, detta con la naturalezza di un ragazzo di 22 anni, ma che racchiude una maturità e una forza che il calcio, da solo, non può spiegare.Una fondazione che trasforma il dolore in speranzaLa famiglia Fazzini non si è arresa davanti alla malattia.
Al contrario, ha deciso di reagire con coraggio e concretezza, fondando la Fondazione T.I.A.M.O. (Tutti Insieme Associazione Malattie Orfane).
L’obiettivo non è solo sostenere la ricerca scientifica, ma anche offrire un punto di riferimento reale alle famiglie che convivono con la sindrome di Rett e altre malattie rare.
A Viareggio è nato così un centro specializzato, un luogo che accoglie, cura e ascolta. Un progetto che porta avanti l’idea che la vita, anche nelle difficoltà più grandi, possa trovare nuovi significati e nuove possibilità.
Jacopo è cresciuto con l’Empoli, ha esordito giovanissimo in Serie A con la maglia azzurra e ha mosso qui i primi passi che lo hanno portato oggi alla Fiorentina.
Il suo è stato un percorso lineare e insieme straordinario: talento, sacrificio, lucidità. Ma la vera vittoria di Jacopo è quella fuori dal campo, nella quotidianità, nella forza con cui sostiene Carolina e nella voglia di trasformare il suo nome in un messaggio di speranza.
Per Empoli, che lo ha visto crescere, resta l’orgoglio di aver accompagnato i primi passi non solo di un calciatore promettente, ma di un uomo capace di insegnare cosa significa davvero lottare.
Perché l’assist più bello di Jacopo non è mai arrivato sotto porta, ma nella vita, accanto a sua sorella.
Scopri di più sulla fondazione e come sostenerla: Fondazione TIAMO

