Una domenica amara, una serata da dimenticare. L’Empoli saluta la Serie A e retrocede in Serie B dopo una stagione vissuta pericolosamente, in bilico, conclusasi nel modo peggiore. L’ultima giornata ha condannato gli azzurri, incapaci di trovare il risultato necessario per evitare la caduta, mentre le concorrenti dirette hanno fatto il loro dovere.

Il verdetto è pesante e lascia un senso di amarezza in tutto l’ambiente. Non sono bastati i momenti di risveglio, le fiammate d’orgoglio o qualche risultato positivo: nel complesso, è stata una stagione insufficiente, segnata da troppi passi falsi, da una fragilità difensiva mai davvero risolta e da un attacco spesso sterile nei momenti cruciali.

Tutti dovranno fare un esame di coscienza e ripartire, con umiltà e con la consapevolezza che la Serie B è un campionato difficile, che non concede sconti.

Torna l’incubo della retrocessione, ma non è una fine: è un nuovo inizio. L’Empoli è una realtà solida, con un settore giovanile tra i migliori d’Italia e con una storia che parla di risalite rapide e coraggiose. Ora servirà riprogrammare tutto, con chiarezza e ambizione.

Non sarà facile, ma l’Empoli ha le risorse per rialzarsi. Come ha sempre fatto.