Il capitano dell’Empoli Alberto Grassi è stato intervistato dal magzine della Lega Serie A.
L’inizio della carriera, il presente azzurro, la fascia da capitano e una salvezza da conquistare.

“Il calcio lo avevo nel sangue fin da subito. Ho iniziato all’Augusta, poi a sette anni feci un torneo dov’era presente un osservatore dell’Atalanta che mi ha portato a Bergamo. Da lì è partito tutto. Col passare del tempo sono passato da una mezz’ala pura a un regista di interdizione”.


Essere capitano?
“E’ un grandissimo onore, ho ereditato la fascia dell’Empoli da due grandi persone come Bandinelli e Luperto. Sono stati dei grandi esempi. Il nostro è un gruppo sano, ci sono almeno altri 3/4 elementi che potrebbero svolgere quel ruolo. Empoli è una grande famiglia, la città ti far star bene. I tifosi ci sostengono sempre”.

Il finale di stagione?
“A parte la partita con la Roma, le prestazioni ci sono sempre state. Dobbiamo essere più cinici, ci sta mancando il gol. Continiamo su questa squadra, con qualche accortezza difensiva in più e provando a sfruttare al massimo le occasioni che ci capitano là davanti. D’Aversa? E’ un martello ma anche molto sereno: gli piace lavorare con un gruppo che lo segue”.


Oltre alla salvezza, ha altri obiettivi personali?
“Non penso a nulla che non sia la salvezza. Tutti stiamo pensando all’obiettivo comune: la permanenza in Serie A. Cosa fare in caso di salvezza? Mi faccio i capelli azzurri!”