
Roberto D’Aversa, allenatore dell’Empoli, è intervenuto in conferenza stampa dopo il pareggio contro il Cagliari per 0-0.
“La volontà di portare a casa i tre punti c’era tutta. È stata una partita non brillante, e in alcune situazioni avremmo dovuto essere più incisivi. Abbiamo comunque mosso la classifica: prima c’erano 24 punti in palio, ora ne restano 21. Siamo ancora pienamente in corsa per l’obiettivo salvezza.”
I fischi del pubblico l’hanno colpita? “Ho sempre avuto grande rispetto per l’ambiente di Empoli, perché è un contesto che permette ai giocatori di crescere anche attraverso gli errori, ed è un aspetto per me fondamentale. Probabilmente i postumi della semifinale di Coppa Italia si fanno ancora sentire. Noi, però, dobbiamo concentrarci solo sul lavoro e guadagnarci gli applausi sul campo.”
Il cambio Esposito–Sollbakken: una scelta dettata dalla necessità di essere più incisivi davanti? “Sì, Solbakken è uno di quei giocatori che può fare la differenza. Esposito stava perdendo lucidità e ho fatto una scelta tecnica, forse avrei anche potuto anticiparla. Lavoriamo costantemente sulla fase offensiva, ma dobbiamo migliorare non solo lì, anche sulle palle inattive. Non è un problema di singoli reparti, serve maggiore concretezza da tutta la squadra.”
Nota positiva: la difesa ha risposto bene. “Sì, una delle cose migliori di oggi. Durante il campionato avevamo perso un po’ di solidità, ma oggi i difensori hanno fatto una gara molto attenta, e anche Sambia ha offerto una buona prestazione. Dopo dodici mesi abbiamo rivisto anche Ebuehi in campo. L’obiettivo era fare bottino pieno anche per coinvolgere il Cagliari nella lotta salvezza, ma il campionato è ancora lungo. Dobbiamo curare ogni dettaglio, ed è proprio nei dettagli che si fa la differenza.”
La squadra ha perso un po’ di campo col passare dei minuti? “La partita è stata preparata contro un avversario che gioca molto in verticale. In fase di costruzione, Esposito ha la tendenza a venire troppo incontro al pallone, e questo a volte ci ha fatto abbassare troppo il baricentro. Gli avevo chiesto di essere più determinante e di limitare gli errori: ha fatto vedere buone cose, ma deve trovare più continuità nei 90 minuti.”