
Roberto D’Aversa è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia dello scontro diretto contro il Cagliari.
Come arriva la squadra alla sfida? “Parlare di obbligo non mi piace, non voglio che i ragazzi scendano in campo con l’ansia del risultato. Detto questo, è una partita importantissima. Dopo la sconfitta in Coppa Italia dobbiamo trasformare la delusione in rabbia positiva. I tifosi sono stati encomiabili e anche per loro dobbiamo dare tutto. Il campionato non si decide domani, ma è in questo periodo che si scrivono i destini delle squadre.”
Cosa servirà contro un Cagliari in crescita? “Rispetto all’andata sono cambiate tante cose. Ai ragazzi chiedo la stessa prestazione di Como, ma con maggiore precisione sotto porta. Siamo sempre stati propositivi, ma affrontiamo una squadra che gioca in verticale e ha grande esperienza. Nell’ultima partita hanno concretizzato al massimo. Noi dobbiamo restare concentrati su noi stessi.”
Tornando alla Coppa Italia: rifarebbe le stesse scelte? “Sì, le rifarei. L’unico rimpianto è non aver dato minutaggio a Ebuehi. Certo, c’è rabbia e dispiacere, ma non dimentichiamoci che il Bologna ha rifilato cinque gol alla Lazio. Siamo usciti con amarezza, ma i tifosi devono essere orgogliosi: abbiamo giocato una semifinale storica.”
Assenza di Gyasi e possibili sostituti? “Sì, Gyasi è importante, ma chi giocherà al suo posto non farà rimpiangere la sua assenza. Il ballottaggio è aperto, non solo tra De Sciglio e Sambia.”
Quanto hanno pesato le assenze in Coppa? “La Coppa è una storia a parte. Non mi piace parlare di sfortuna: conta chi c’è e come si affrontano le partite. Il Bologna ci ha affrontato al completo, segno di rispetto. Noi dobbiamo concentrarci sugli obiettivi con chi abbiamo a disposizione.”
Il Cagliari ha due risultati su tre: cambia qualcosa? “Non credo cambieranno atteggiamento: sono solidi, esperti e concedono poco. Noi dobbiamo pensare solo a vincere. Equilibrio e cura dei dettagli saranno fondamentali, anche per l’ambiente.”
Come ha visto Fazzini? “Molto bene. Ha giocato da trequartista, poi da centrocampista, mettendo minuti importanti nelle gambe.”
Dubbi in attacco? “Sì, come sempre. In base alle caratteristiche degli avversari posso scegliere tra varie opzioni. È importante anche chi entra a gara in corso, spesso fa la differenza.”
Esposito segna meno: problema di posizione? “A volte ama giocare troppo lontano dalla porta, toccando tanti palloni. Deve ricordarsi che è un attaccante: quando si verticalizza, deve attaccare l’area con più decisione. Ha qualità importanti, ma deve essere più determinato sotto porta.”