Nell’ultima puntata di Incontro Azzurro è intervenuto il Data Analyst Andrea Taddei di Winning Eleven Data con cui abbiamo analizzato l’ultimo periodo complicato dell’Empoli.

Secondo appuntamento della rubrica “Empoli Inside”, pensata per analizzare il momento dell’Empoli attraverso statistiche e dati. Approfondiremo le partite giocate e quelle in arrivo, offrendo uno sguardo dettagliato su dati e trend per comprendere meglio le prestazioni degli Azzurri.

Tiri effettuati e concessi: origine e dinamiche dei tiri subiti

Partendo dalla sfida con l’Udinese, i dati sugli expected goals evidenziano come l’Empoli abbia creato occasioni per un valore di 2,47 xG, mentre l’Udinese ha raggiunto 2,91. La differenza principale sta nella finalizzazione: i friulani sono riusciti a concretizzare, mentre gli azzurri no, nonostante occasioni molto importanti.

Uno degli aspetti critici della stagione dell’Empoli è il basso numero di tiri prodotti. La squadra si trova infatti all’ultimo posto in Serie A per numero di conclusioni, a pari merito con il Monza. Rispetto alle dirette concorrenti per la salvezza, gli azzurri tirano meno e, di conseguenza, segnano anche meno. L’Empoli ha realizzato 22 gol, il Monza 21, il Lecce 18. Questi dati suggeriscono che Lecce e Monza sbagliano più conclusioni, ma ne tentano molte di più e quindi riescono comunque a segnare con maggiore frequenza.

Passando al dato difensivo, la situazione è peggiorata rispetto al girone d’andata, quando l’Empoli vantava una difesa solida. Finora sono stati subiti 38 gol, di cui ben 33 su azione. In passato la squadra aveva sofferto particolarmente sui calci piazzati, ma in questa stagione ha concesso solo 4 reti su corner, 1 su rigore e nessuna su punizione diretta. Tuttavia, il dato preoccupante è che la maggior parte dei gol subiti arriva da situazioni dentro l’area di rigore, con gli avversari che raramente segnano da fuori.

Un ulteriore problema è rappresentato dai secondi tempi: l’Empoli ha incassato ben 26 reti nella ripresa, di cui 22 a partire dal 60′. Inoltre, gli expected goals concessi in questo arco di gara non sono particolarmente alti, segno che la squadra fatica fisicamente o perde lucidità nei momenti decisivi. Le assenze di giocatori chiave potrebbero essere un fattore determinante in questa tendenza negativa.

La difesa che crolla senza Ismajli e Viti

Come già sottolineato in precedenza, giocatori come Ismajli e Viti hanno mostrato statistiche eccezionali nei duelli individuali, sia nei contrasti che nei salvataggi. L’assenza di questi due pilastri, protagonisti di un campionato straordinario fino a questo momento, ha inevitabilmente inciso sulle prestazioni difensive dell’Empoli. Nonostante un Goglichidze che ha impressionato per il suo rendimento, i dati mostrano un peggioramento complessivo del reparto arretrato, con un aumento dei gol subiti.

Analizzando la fase difensiva, emerge che la fascia destra risulta essere la più efficiente. Questo non solo grazie al contributo di Goglichidze, ma anche al lavoro di copertura svolto da Gyasi.

Un altro fattore determinante è rappresentato dagli infortuni. Come già accennato, la squadra ha dovuto fare i conti con numerose assenze, alcune delle quali molto serie, e questo ha inevitabilmente influito sulle prestazioni complessive.

La poca accuratezza dei passaggi e nella loro incisività nell’ultima trequarti

Un altro dato preoccupante riguarda le statistiche sui passaggi, che non sono affatto confortanti. L’Empoli, infatti, è ultimo in Serie A per percentuale di passaggi completati, per passaggi effettuati in area di rigore, per cross in area e per passaggi progressivi. Questi numeri evidenziano una chiara debolezza nella costruzione del gioco: la squadra fatica a sviluppare azioni fluide e a mantenere il possesso con trame efficaci.

Attualmente, l’Empoli si affida principalmente a transizioni rapide, ripartenze e lanci lunghi, ma manca un minimo di fraseggio e controllo del pallone, aspetti fondamentali per dare maggiore solidità alla manovra.

Anche i dati fisici confermano questa difficoltà. I chilometri percorsi dalla squadra sono mediamente diminuiti, così come l’intensità del pressing. Questo suggerisce che diversi giocatori stanno dando il massimo da molte partite consecutive, andando oltre il 100% delle proprie capacità, il che inevitabilmente ha un impatto sulla tenuta atletica generale.