
E’ da dicembre che l’Empoli non riesce più a vincere.
Ultima vittoria a verona con l’Hellas. Era inizio dicembre e in quella gara si fece male anche Pietro pellegri, rompendosi il legamento crociato nei primi minuti della gara.
Il Verona era in crisi e la squadra di D’Aversa, con quel successo, si portò a 19 punti. Una posizione di estrema tranquillità all’epoca.
Era un Empoli anche mentalmente in grande forma, reduce dall’eliminazione in Coppa Italia della Fiorentina dopo la vittoria ai rigori al ‘Franchi’ contro i viola.
Al termine di quella che era la 15a giornata gli azzurri erano al 10° posto, con – ribadiamo – 19 punti.
Sotto avevano a 16 punti Roma e Torino, Parma e Genoa a 15, Cagliari a 14, Lecce a 13, Como e Verona 12, Monza 10 e Venezia 9.
Pellegri era titolare, Esposito seconda punta nel modulo a due dietro al centravanti. A Verona giocò Cacace a fianco di Esposito, con Colombo pronto a subentrare (aveva giocato titolare in Coppa Italia a Firenze) e Fazzini non era disponibile.
In quella gara entrò Colombo dopo l’infortunio di Pellegri e in sostanza il centravanti in prestito dal Milan non è più uscito dall’undici titolare per mancanza di un’alternativa, iniziando un vero e proprio tour de force.
Ci concentriamo su Verona – Empoli perché quella partita, giocata l’8 dicembre, rappresenta un vero e proprio spartiacque della stagione per gli azzurri.
Da quel giorno solo due punti per l’Empoli: pareggio a Venezia e pareggio in casa col Bologna.
Da quel giorno arrivate la sconfitta in casa col Torino (gol di Adams da 60 metri), sconfitta a Bergamo con un onesto 3-2 e prova molto positiva dell’Empoli, al di là di qualche errore difensivo, sconfitta in casa col Genoa, pari a Venezia (con avvio da panico dopo l’errore di Vasquez), sconfitta interna col Lecce 1-3 (titolare Seghetti), quindi la sconfitta a Milano contro l’Inter, pari col Bologna e le recenti due sconfitte con Juventus e Milan.
Nel frattempo da segnalare gli infortuni a Anjorin, Viti, Ismajli (anche alla mano), Solbakken (spalla), Fazzini (sempre muscolare), la cessione di Ekong, uno stop breve anche per Esposito. Insomma una serie di defezioni continue per D’Aversa, che non ha mai potuto avere una rosa completa. Anzi.
E’ un alibi concreto a una situazione di classifica che comunque è in netto crollo.
L’Empoli è passato dalla media di 1,25 punti a partita (nelle prime 12 gare) a quella attuale di 0,5 punti a partita (nelle ultime 12). La difesa ha avuto un crollo: 13 gol subiti nelle ultime 5 gare (4 Juventus, 3 Lecce, 3 Inter, 2 Milan, 1 Bologna).
Per trovare un cleen sheet bisogna tornare indietro al 4 Novembre (1-0 contro il Como in casa).
Ma al di là di tutto, sempre in questo periodo abbiamo assistituto anche a un buon periodo di rendimento di Esposito o dello stesso Cacace, sorpredente nella posizione di ‘trequartista’.
La verità è che la rosa corta a influenzato molti secondi tempi con pochi cambi determinanti a disposizione di D’Aversa.
Adesso con Kouamé, l’unico vero rinforzo che è andato a tappare (a fine gennaio) numericamente la falla aperta (a inizio dicembre) dal ginocchio rotto di Pellegri, qualcosa in più c’è rispetto agli ultimi due mesi.
L’obiettivo sarà arrivare alle ultime tre gare (Parma in casa, Monza in trasferta e potenzialmente già retrocesso, e Verona in casa) con 9 punti pesantissimi in palio, in una posizione il più vicina possibile ai 30 punti.
Ne mancano 9 di punti a quota 30, con 12 gare da giocare prima del tris finale, fra queste anche Venezia e Cagliari in casa. Insomma c’è tutto il tempo per fare l’impresa.
A mercato chiuso occorre ricompattarsi e trovare l’attenzione massima su ogni palla, difensiva e offensiva che sia, in ogni reparto, dal 1′ al 95′.