Mattia Viti è tornato a Empoli in prestito dal Nizza, dopo la stagione complicata dello scorso anno con il Sassuolo.

Il difensore azzurro ha parlato in conferenza questa mattina. Di seguito le sue dichiarazioni:

Il ritorno a Empoli e la trattativa con il Nizza: “Per me questa è casa, lo è sempre stata. Appena ho saputo dal mio agente che ci sarebbe stata la possibilità di tornare ho fatto l’impossibile per coglierla. L’ho voluto fortemente, sono contento e sempre più convinto di questa decisione”.

Sul gruppo e l’ambiente: “Il gruppo è cambiato ma qui c’è una sorta di magia. L’atmosfera è sempre la stessa. Siamo un gruppo molto giovane con tanta voglia, ci sono tutti i presupposti per fare una grande annata. I due anni all’estero mi hanno fatto crescere, non sono stati facili ma non rimpiango niente. Adesso torno con consapevolezze diverse”.

Sabato ci sarà il primo impegno ufficiale della stagione, cosa vi sta chiedendo il mister per quanto riguarda il modo di giocare? E come ti stati trovando con la sua filosofia? “Il mister ha un grande carattere, ci sta dando direttive importanti, stiamo provando a rispettarle. Le cose che ci chiede rispettano il suo carattere: grande temperamento in campo, compatti dandoci una mano l’uno con l’altro. Noi dobbiamo raggiungere un obiettivo fondamentale, grazie ai suoi consigli possiamo fare grandi cose”.

La difesa a tre e i due anni all’estero: “Conosco il modulo a tre, ci ho già giocato in parte sia a Nizza che al Sassuolo. E’ diverso chiaramente dalla difesa a quattro, ma giorno dopo giorno ci stiamo lavorando. Ho tanta voglia di rivalsa, tra infortuni e momenti no, non sono stati due anni facili. Ho ritrovato un ambiente che conosco, so come si lavora e c’è tutto per fare un’annata importante”.

Verso la gara contro il Catanzaro e le differenze con la Ligue 1: “Ho trovato dei compagni che mi hanno aiutato tantissimo in questi giorni. Non ho mai sentito dire una parola fuori posto e sbagliata. Noi faremo il possibile per farci trovare pronti già da sabato. Le principali differenze sono i ritmi. Qui in Italia corriamo di più ma in maniera diversa, il nostro è un calcio più tattico”.