E’ stato il giorno della conferenza di presentazione di Roberto D’Aversa, il nuovo allenatore dell’Empoli per la prossima stagione.

Di seguito le sue parole:

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La conferenza di presentazione di Roberto D’Aversa

Che tappa rappresenta Empoli? “E’ doveroso partire innanzitutto dai ringraziamenti. Non era semplice fare una scelta su di me e per questo voglio ringraziarvi. Il modulo può essere importante sotto l’aspetto dei numeri ma la cosa più importante è l’interpretazione. Una squadra deve essere in grado di adeguarsi con la volontà di mettere in difficoltà l’avversario. L’abito si costruisce nel momento in cui la squadra è completa. Quello che è importante è l’interpretazione”

La parentesi sul brutto gesto ai danni di Henry: “E’ doveroso chiudere una parentesi su quel brutto gesto che ho pagato con la squalifica. Vorrei che si riparlasse di Roberto D’Aversa per i meriti e per quello che fa in campo. Da parte mia ci sarà il 200% di impegno per portare a termine l’obiettivo della salvezza. Il contesto lo conosco molto bene, la volontà mia era di continuare ad allenare in Serie A e sono contento che mi sia stata data questa possibilità”

Cosa chiede ai ragazzi? “Ai miei ragazzi chiedo innanzitutto dedizione, sacrifico e attaccamento alla maglia. L’unione di intenti è quello che ti porta al raggiungimento dell’obiettivo”

Cosa ti ha spinto a scegliere Empoli? “Il fatto che lavorano bene, soprattutto coi giovani. Ho sempre dimostrato di volere lavorare coi giovani, è bello e gratificante vederli ad ambire a grandi club. La storia dell’Empoli parla per sé, per me non c’è età nel mondo del calcio”

Le caratteristiche dell’attaccante che vorrebbe: “Ormai il calcio moderno vuole che le caratteristiche degli attaccanti siano complete. Si ragiona sui reparti non sul singolo. Io non pretendo nessun nome”

Sul calendario: “Ci dà la possibilità di partire da dentro casa, speriamo di fare un bel regalo ai nostri tifosi. Nell’arco dell’anno ci sono sempre i momenti di difficoltà, dovremmo imparare ad avere un certo equilibrio e a gestire vittorie e sconfitte”

Il nuovo modulo e il possibile schieramento: “Sulla costruzione della squadra abbiamo dato due possibilità, un 4-3-3 o un 3-5-2. Ma ripeto, quello che conta è l’interpretazione. Dipende da come si presenta la squadra avversaria, indipendentemente da una difesa a tre o quattro l’importante è il concetto. Bisogna cercare di giocare in una determinata maniera”.