Qualunque fosse stata la squadra di Roberto D’Aversa il tecnico si sarebbe portato con sé la maxi squalifica comminata dopo il gesto aggressivo contro Thomas Henry nella partita del Lecce contro il Verona.

Sono quattro giornate di campionato in cui D’Aversa – in attesa di essere ufficializzato nuovo allenatore azzurro – dovrà seguire l’Empoli dalla tribuna.

Non solo ci fu l’esonero del Lecce ma anche la decisione pesante del giudice sportivo.

Che scriveva: “Per avere, al termine della gara, sul terreno di giuoco, colpito con una testata al volto un calciatore della squadra avversaria; infrazione rilevata da un Assistente”.
Era l’11 marzo 2024.

Allo stesso modo fu squalificato anche lo stesso Henry, espulso dal direttore di gara “per avere inoltre, al termine della gara, assunto un atteggiamento provocatorio nei confronti di un calciatore della squadra avversaria”.

LE SCUSE DI D’AVERSA
Dopo Lecce-Verona il tecnico 48enne chiese scusa a Thomas Henry, evidenziando comunque di come non si sia trattato di una testata vera e propria:

“Desidero chiedere scusa a tutti e al contempo riscostruire il triste e spiacevole episodio che mi ha visto protagonista in negativo al termine di Lecce-Verona”.

“Sono venuto a contatto testa a testa con Henry ma non ho colpito con una testata il calciatore veronese, né l’ho ricevuta da lui. Si è trattato di un contatto fisico, di un pessimo esempio, di un’immagine antisportiva figlia della grande tensione e dell’adrenalina che però non devono e non vogliono essere mie scusanti né attenuanti”.

“Ho sbagliato e chiedo scusa. Mi sono lasciato trascinare dalla foga e ho perso lucidità, ma non al punto di colpire un’altra persona. Questo non mi appartiene, lo respingo e non lo accetto. Ancora una volta mi scuso con Henry con il pubblico leccese, veronese e italiano, con gli arbitri, con i due club, con la mia dirigenza, il mio staff e la mia squadra”.

L’assistente e il giudice sportivo hanno però inserito proprio la ‘testata’ nelle proprie note, portando allo stop di quattro turni.