Grande soddisfazione per Davide Nicola dopo il successo casalingo per 3-2 contro il Torino.
Dopo il 2-2 del Torino non era semplice pensare di poterla vincere…
“Sappiamo bene che, per cercare di raggiungere questa impresa che sarebbe nella storia dell’Empoli, dobbiamo lavorare come stiamo facendo, lottare anche avere quel distacco emotivo sia che la partite vanno bene che male. Mi è piaciuta la squadra stasera, anche nelle sconfitte recenti abbiamo mostrato un identità. Con me la squadra è la quarta volta che fa tre gol su azione: siamo felici, ma c’è ancora molto da fare”.
Sul Toro…
“Sono d’accordo che sia una grandissima squadra, che ha un gioco e un’identità precisa. Non penso abbiano dominato la partita, onestamente, hanno trovato una squadra che sta costruendo la propria identità partita dopo partita. Stasera mi è piaciuto molto l’atteggiamento dei ragazzi, a un certo punto c’erano 20 persone coinvolte. È la quarta volta che facciamo tre gol, vincere quattro partite su undici non è facile per chi deve fare un percorso come noi. A un certo punto ci siamo un po’ arrabbiati perché Cancellieri non riusciva a stare largo come volevamo, come Niang, per lasciare spazio a Maleh centralmente”.
Perché Cerri dall’inizio e tenere alta la competizione è la vostra arma?
“In altre squadre si potrebbe parlare di competizione, da noi c’è più una collaborazione. Gli attaccanti non hanno mai avuto tutti la stessa forma, Niang arrivava da un periodo scadente di condizione avendo giocato poco e c’è da valorizzare anche prospetti per il futuro. La scelta va in funzione di una valutazione fisica, con l’Inter avevamo speso molto e col Torino avevamo bisogno di sfruttare una strategia diversa”.
Quale qualità ti porti dietro per la salvezza?
“La qualità dei giocatori che sto allenando è un livello di umiltà elevato e una dedizione al lavoro assoluta. L’aspetto mentale legato alla professionalità agevola il lavoro dell’allenatore. L’Empoli in queste 11 gare ha cambiato davvero tutto, io credo molto nelle persone e nel lavoro fatto in campo. Quando hai persone disposte a lavorare e a credere in quello che stai facendo, l’immagine più bella è il 3-2 finale con 20 giocatori tutti insieme. Questo assicura e fa piacere”.
4 gol entrando dalla panchina: Niang partirà sempre dalla panchina?
“Credo che sia arrivato con la giusta mentalità e si fa ben volere. Non era facile scegliere di venire da noi, ma lui ha lavorato dal primo giorno. Io devo gestirlo al meglio e lui deve dimostrare di essere l’uomo giusto al momento giusto. Mbaye intanto è arrivato con personalità e spirito, all’interno del gruppo, sa benissimo che deve fidarsi per come sta gestendo, arrivava da una situazione non facile. Credo si sia dato la zappa da solo, subentrando sta dimostrando di essere determinante. Lunedì parleremo con lui e vedremo. Scherzi a parte, quando i giocatori entrano e fanno la differenza è solitamente merito del mister, ma io non sono d’accordo. Ci sono 17-18 giocatori che stanno giocando tanto, avevamo cinque giorni per recuperare dopo l’Inter, qualcuno per cultura sta facendo il Ramadan e non è facile. Cerchiamo di dare spazio a tutti, alle volte non si riesce a cambiare con i subentranti”.