Inter-Empoli 2-0

Inter (3-5-2): Audero; Pavard, Acerbi, A. Bastoni (32′ st Dumfries); Darmian, Barella, Calhanoglu (24′ st Asllani), Mkhitaryan (39′ st Frattesi), Dimarco (24′ st Carlos Augusto); Thuram, Lautaro (32′ st Sanchez)

(1 Sommer, 12 Di Gennaro, 5 Sensi, 14 Klaassen, 17 Buchanan, 31 Bisseck).

All.: S. Inzaghi.

Empoli (3-5-2): Caprile; Bereszynski, Walukiewicz, Luperto; Gyasi (37′ st Cancellieri), Zurkowski, Marin, S. Bastoni (28′ st Fazzini), Pezzella (28′ st Cacace); Cambiaghi, Niang (37′ st Destro)

(1 Perisan, 12 Seghetti, 2 Goglichidze, 7 Shpendi, 8 Kovalenko, 9 Caputo, 17 Cerri).

All.: Nicola.

Arbitro: Dionisi di L’Aquila.

Reti: nel pt 5′ Dimarco; nel st 36′ Sanchez.

Angoli: 8-6 per l’Inter.

Recupero: 1′ e 4′.

Ammoniti: Cacace per gioco falloso, Cambiaghi per comportamento non regolamentare.

Spettatori: 71.551.

Un gol per tempo e l’Inter fa ripartire il countdown scudetto. Non basta un Empoli coraggioso per fermare la corsa della capolista, che trova i tre punti grazie alle reti di Dimarco e Sanchez tornando così a 14 sul Milan: il traguardo tricolore è ora a 11 punti di distanza per la matematica, quando tuttavia mancano otto giornate al termine del campionato.

L’Empoli ha provato a creare qualche grattacapo alla capolista, anche con coraggio nonostante la differenza di valori in campo, ma non è riuscito quasi mai ad impensierire i nerazzurri.

Davanti agli oltre 71mila di San Siro, arrivati in massa anche il giorno di Pasquetta, l’Inter (senza Sommer, rimasto precauzionalmente in panchina e sostituito in porta da Audero) parte subito in avanti alla ricerca del vantaggio. Lautaro si fa vedere subito pericolosamente in area, ma Caprile in tuffo si salva sul colpo di testa dell’argentino servito da Barella.

È solo questione di pochi minuti, però, perché poco dopo Bastoni dalla trequarti crossa per Dimarco, mancino di prima intenzione e nerazzurri in vantaggio. Il tutto al termine di una azione partita da un lancio di Pavard su cui Thuram sembra essere scattato da una sospetta posizione di fuorigioco, anche se il Var non è potuto intervenire per il cambio di possesso.

L’Empoli prova a reagire e infastidire i padroni di casa, con una prima avvisaglia su un tiro alto di Zurkowski dal limite. Poi è decisivo Mkhitaryan, che all’ultimo chiude su Gyasi in piena area. L’Inter sembra abbassarsi troppo, lasciando campo e pallone all’Empoli.

Quando però gli uomini di Inzaghi ripartono fanno sempre male, come quando un tacco di Lautaro smarca Bastoni, che si invola verso la porta ma trova il palo a fermare la sua conclusione mancina grazie anche a un tocco di Caprile. L’occasione buona pare capitare a Lautaro, il cui mancino però è troppo centrale e morbido per impensierire il portiere toscano.

Nel finale di primo tempo tocca invece all’Empoli rendersi pericoloso dalle parti di Audero, prima con una conclusione dalla distanza di Marin che l’ex Samp devia in tuffo in angolo, poi con un colpo di testa di Niang che non trova la porta su cross di Cambiaghi. La ripresa si apre invece con l’Inter nuovamente in attacco, ma il destro di Barella servito da Dimarco si spegne a lato.

I nerazzurri continuano a costruire occasione, prima Mkhitaryan e poi Pavard però non riesco a trovare il raddoppio.

Ci prova anche Lautaro, il suo destro viene bloccato a terra da Caprile. Gli uomini di Inzaghi poi abbassano i ritmi e si limitano a controllare il gioco, senza rischiare troppo (anche se l’Empoli in qualche occasione spreca delle ripartenze potenzialmente interessanti) ma senza nemmeno accelerare alla ricerca del raddoppio.

Come nel primo tempo, però, quando la capolista vuole fare del male ai toscani ci riesce, anche perché Inzaghi punta sulle sue forze fresche dalla panchina.

I subentrati Dumfries e Sanchez costruiscono così l’azione del raddoppio, l’olandese serve il cileno che da due passi tocca male ma fa 2-0, scacciando anche qualche preoccupazione di San Siro e rilanciando la corsa scudetto dell’Inter.