Le parole di mister Nicola al termine della partita persa col Cagliari per 0-1

L’allenatore non può essere contento del suo primo passo falso:

“Del risultato non sono soddisfatto, perché la sconfitta non la meritavamo. Sapevamo di trovare un avversario che avrebbe costretto di leggere le altezze di campo, attaccano molto la profondità. Probabilmente con questa strategia fanno bene. Noi per settanta minuti abbiamo cercato di vincere, non ci siamo riusciti ma ho visto una squadra consapevole. Abbiamo difettato di lettura in alcune circostanze, anche nel finale”.

Destro titolare
“Noi abbiamo considerato le caratteristiche di Mattia, che non è un giocatore alla Cerri. Sapevamo che i loro difensori si basano sull’appoggio all’attaccante. Doveva attaccare gli spazi, secondo me ha fatto bene, ha giocato per quello che ne aveva. Niang non ha ancora i novanta minuti, ma può partire dall’inizio. Nel finale abbiamo messo dentro tanti attaccanti, dovevamo avere più pazienza arrivando più sull’esterno. Siamo stati un po’ più leggibili”

Qualche errore di troppo
“Gli errori fanno parte del percorso nostro e di quello di un giocatore. Io non colpevolizzo l’errore, perché fa parte dell’apprendimento. Ai ragazzi ho detto che dobbiamo lottare ancora, nessuno deve mollare. L’equilibrio ti porta a continuare il percorso, sarei stato preoccupato se non avessimo creato. Andiamo avanti correggendo e proponendo soluzioni nuove”


Teme un contraccolpo?
“Io non temo, per me ha poco senso. Bisogna essere consapevoli che una media di due punti a partita è improponibile. Rosichiamo perché abbiamo avuto il giusto approccio, abbiamo seminato durante la settimana. I ragazzi sono dispiaciuti, in una cornice del genere volevano regalare una gioia ai tifosi”.

L’approccio della partita è stato straordinario poi qualcosa è cambiato?
“Se fossimo schiavi dell’episodio della partita io credo che non potremmo continuare il nostro difficile percorso. Io non modifico il mio modo di pensare, dobbiamo essere equilibrati e capire che nel calcio ci sono momenti difficili. Quando subisci gol a volte devi forzare, ma ciò non deve modificare l’attenzione. Devi reagire costantemente per cambiare gli eventi, noi abbiamo le forze per continuare il nostro percorso”


Avete perso una partita che potevate vincere?
“Fa parte del calcio, non ci possiamo fare nulla. Anzi, dobbiamo accettarlo. Io dico che abbiamo ampi margini di miglioramento e uno di questi riguarda la lucidità nei vari momenti della partita. Io preferisco fare due tocchi, per velocizzare, a volte non riesce perché l’avversario ti fa ritardare il passaggio. Quando ci siamo riusciti, abbiamo fatto bene creando buone trame”


Potevano essere fatti cambi diversi ?
“Abbiamo valutato la condizione e le caratteristiche di chi metti. Preferivo mettere Fazzini per Kovalenko, volevo un giocatore che sapesse entrare palla al piede. Gyasi mi serviva perché vedevo meno energia, nel caso di Pezzella volevo dare un’impronta più convinta nell’interpretazione del ruolo. Cerri l’ho mandato in campo per sfondare il doppio muro del Cagliari, ho fatto una sorta di sperimentazione che potremo utilizzare anche in futuro”