(foto empolifc.com)


La prima panchina di Davide Nicola a Empoli è coincisa con una convincente vittoria sul Monza, ma non è di questo che vogliamo parlare.
Sarà durissima portare la nave in porto, la salvezza è difficile più che mai in questa stagione. Nonostante dopo i tre punti di domenica le quottazioni azzurre siano risalite.
L’uomo al comando è di quelli che ci mettono passione e Nicola ha già chiesto di crederci e di sostenere l’obiettivo della squadra ai tifosi e alla città.
Ma anche di questo non vogliamo parlare.

Questo articolo lo vogliamo concentrare sulla mossa che ha fatto la società.
Un’operazione che fa capire, mai come stavolta, quanto non ci sia voglia di arrendersi, ma di provarci davvero fino all’ultimo, fino a quando non sarà la matematica a dire stop.

L’Empoli, tutto l’Empoli, vuole restare in Serie A.
A partire, prima di tutto, dal presidente Fabrizio Corsi.

La decisione di prendere il terzo allenatore della stagione poteva non essere così scontata.
Il club sta, da qualche giorno, pagando tre tecnici.
Paolo Zanetti, Aurelio Andreazzoli e Davide Nicola.

Non è poco per il bilancio dell’Empoli.
Ma la società ha voluto fare questo investimento.

Lo ha detto chiaro il direttore sportivo Pietro Accardi presentando Nicola: “E’ il momento di agire e la società ha scelto di agire perché è concentrata sul presente con uno sguardo verso il futuro. La società ha voluto dare un segnale forte a tutti, in primis ai calciatori, che è quello di non voler retrocedere. Siamo disposti a tutto per raggiungere il nostro obiettivo. Il momento è difficile, ne siamo consapevoli, ma siamo anche consapevoli che se ci crediamo tutti insieme ce la possiamo fare: noi ci crediamo”.


Ed ecco di cosa davvero vogliamo parlare.

Di convenienza, di quattrini e di quanto la Serie A possa contare nelle casse non solo dell’Empoli, ma di qualsiasi società che abbia la fortuna e la bravura di salire dalla Serie B alla Serie A.


Fra giocare nella cadetteria e nel massimo campionato ci corre quasi come fra il giorno e la notte.
Si parla tanto di ‘paracadute’.


Si tratta di un sostegno economico garantito alle società retrocesse, che può essere investito per tentare l’immediata promozione già dalla stagione seguente. L’importo viene stabilito in base allo storico delle squadre nella massima serie e viene diviso in fasce.

Prima di tutto va detto che la risalita in A non è mai automatica, nonostante la possibilità di investire. Il campionato c’è da giocarlo.
Secondo, l’ammontare del paracadute non è minimamente paragonabile agli introiti che ci sono in A, anche al netto del monte ingaggi che fra le due categorie è ovviamente diverso, soprattutto seguendo le politiche dell’Empoli.


Il club azzurro è alla terza stagione consecutiva in A e quindi, in caso di retrocessione, avrebbe garantiti 25 milioni di euro. Sì, 25 milioni sono davvero tanti.


È infatti nella cosiddetta Fascia C: squadre retrocesse che hanno gareggiato nella massima Serie per tre delle ultime quattro stagioni, anche non consecutive. Nel conto si considera anche l’annata in cui è avvenuta la retrocessione.

Abbiamo la Fascia A per chi retrocede dopo una sola stagione e sono 10 milioni, Fascia B per squadre che vanno in B dopo due delle ultime tre stagioni, anche non consecutive in Serie A.


Evidentemente 25 milioni sono una cifra davvero importante, soprattutto per una realtà come Empoli.
Tuttavia si avvicinano a poco meno della metà di quello che l’Empoli riesce a raccogliere in A.


In B i diritti TV e la biglietteria più la raccolta di sponsor possono portare attorno a 10 milioni.
Per una cifra totale di circa 35 milioni.

In A quella cifra l’Empoli la prende in pratica solo dai diritti TV.
A quella va aggiunto oltre 10 milioni fra sponsor e biglietteria per circa 45 milioni di euro.

Certo, in A il monte ingaggi pesa molto di più (ad oggi 23 milioni lordi di ingaggi).
Ma pensate alla svalutazione dei gioiellini azzurri che a giugno potrebbero lasciare il club.

Su tutti, in questa stagione, Baldanzi e Fazzini, ma anche Guarino.

Vendere un giocatore da club retrocesso porta a una svalutazione di almeno il 40-50%.

Insomma ecco perché l’Empoli deve crederci e, per quelle che sono le sue possibilità, ha fatto l’investimento Nicola.