Il tecnico dell’Empoli, Aurelio Andreazzoli, ha commentato la sconfitta per 3-0 contro il Milan.
“Il Milan ha una qualità estrema. Nel computo della gara abbiamo fatto quanto loro ma loro hanno fatto con molta più qualità. Abbiamo avuto almeno 3-4 possibilità per avere la speranza di pareggiarla. Quando giochi contro queste squadre non devi dare per scontato nulla”.
Sono 10 i gol fatti: cosa serve per migliorare?
“Il mio compito è quello di farli esprimere al meglio e farli essere produttivi. Lo sono stati anche oggi, perché nel secondo tempo siamo stati produttivi noi e non il Milan. Ma realizzativo lo è stato il Milan, nel terzo come nel primo gol: belle azioni, ma alla fine devi concretizzare. Bisogna migliorare quest’aspetto: lo possiamo fare anche con quelli che abbiamo in casa, sono bravi e forse c’è poca buona sorte, però dato che è tanto che lo diciamo è ora di far cambiare qualcosa. Noi cerchiamo di far essere la squadra sempre come ho detto prima, non possiamo fare di più credo”.
Cosa ho detto a Pioli dopo il primo gol del Milan?
“Potevate chiederlo a lui. Gli ho detto quello che vi sto spiegando: sull’azione del gol sono usciti in una maniera esagerata e l’hanno conclusa con una facilità estrema, quindi mi complimentavo. È una soddisfazione vedere la qualità al servizio della squadra in questa maniera”.
Sull’ennesima emergenza dopo l’infortunio di Ebuehi:
“È un momento molto complicato, però avevamo già pensato a qualcosa e Gyasi si è messo ancora una volta a disposizione, è un ragazzo stupendo sia come intenzioni che come possibilità di aiuto. È stato bravo, in quel ruolo ha fatto quello che ci aspettavamo facesse contro avversari importanti”.
La preoccupa più la classifica, più i pochi gol o più i tanti infortuni?
“Tutti e tre, sono cose che incidono sul nostro andamento. Devo dire però che il comportamento dei ragazzi mi conforta un po’: alla fine del primo tempo avevo chiesto loro di non pensare al risultato, che secondo me era eccessivo, ma di pensare che il secondo tempo doveva essere da vincere o quantomeno da non perdere. Dovevamo pensare al risultato nelle due frazioni in maniera diversa, per avere la conferma di quello che siamo e che siamo capaci di fare, e penso che lo abbiamo fatto: nel secondo tempo abbiamo meritato più del Milan e con un po’ di culo, che non guasterebbe ogni tanto, avremmo potuto rimettere la partita in piedi. Poi bisogna essere anche bravi, ma il secondo tempo ha soddisfatto l’allenatore dell’Empoli: mi è dispiaciuto per il risultato, perché nell’unica occasione che ha avuto Traoré l’ha messa nell’angolo. Però sappiamo le qualità, c’è da inchinarsi alle qualità del Milan, che ha ottenuto molto facendo il suo, mettendoci in difficoltà, ma non facendo molto più di quanto fatto dall’Empoli. Poi se vai a leggere il risultato siamo sempre lì: va accettato, non ci deve spaventare dato che abbiamo giocato oggi ma pensiamo al futuro. È lunga, so per esperienza cosa può succedere in una metà di campionato, l’ho sperimentato sia in positivo che in negativo: il futuro, con questi presupposti, ci deve fare stare sul pezzo e non preoccupare. Certo è che dobbiamo cambiare qualcosa, qui ci deve pensare la società ma credo che abbia le idee chiare e vedremo se ci saranno le possibilità”.
Si può rimediare ai pochi gol segnati stando più attenti in fase difensiva?
“Non sono d’accordo. Intanto la filosofia deve essere quella di guardare la porta avversaria, altrimenti siamo già morti. Sui numeri… noi i gol che abbiamo preso, almeno parlo da quando sono qua, li abbiamo presi in quattro gare. Ne abbiamo presi una volta quattro e tre volte tre, poi abbiamo fatto cinque-sei partite senza prendere gol e almeno quattro prendendone uno solo. Io parlo del mio lavoro, se in nove-dieci partite non prendi gol o ne prendi uno penso che il dato sia interessante, va a favore della squadra che ha questa solidità. Se poi non riesci mai a mettere la condizione a tuo favore, poi diventa molto più facile subire anche. È pure vero che, quando siamo andati in vantaggio, abbiamo vinto a Napoli, a Firenze, con la Salernitana e abbiamo tenuto la porta inviolata. Non è tutto questione di numeri: vanno analizzati per come si verificano”.