Aurelio Andreazzoli (foto empolifc.com)


Aurelio Andreazzoli, allenatore dell’Empoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Sassuolo in programma domenica 26 novembre alle ore 15:00. Di seguito le dichiarazioni del tecnico azzurro.

L’importanza della partita contro il Sassuolo: “Ricerchiamo sempre passi in avanti, quindi abbiamo bisogno di conferme. Sono soddisfatto del lavoro fatto, vediamo se riusciremo a tradurlo. Sia per noi che per loro è una gara importante. Il Sassuolo ha una fascia diversa dalla nostra ma è lì a due punti e noi vogliamo progredire. Speriamo di esprimerci bene, perché i presupposti ci sono tutti”

Sull’approccio alla gara: “E’ importante in tutte le gare. Questo aspetto è quello migliore della nostra attività, cercare di andare dietro a situazioni che possono darti un vantaggio. La gara è lunga, la parte iniziale non ha un valore diverso dalle altre. Chiaramente l’inizio è importante, spesso incide sull’andamento successivo della gara perché sposta gli equilibri nervosi”

Si tratta di un esame? “L’ho detto poco fa, sono tutti esami. Portano tre punti e abbiamo visto cosa significa guadagnarli in una volta sola. Sono un tesoro inestimabile per la classifica. La mentalità deve essere quella della vittoria, nella nostra testa bisogna avere la voglia di superare l’avversario. Non credo che esista una squadra che voglia solo non prenderle, io non voglio trasmettere questo messaggio”

Baldanzi assente contro il Sassuolo? “Baldanzi non ci sarà, vogliamo e dobbiamo rispettare la salute del ragazzo. Si è allenato in parte ma non è ancora pronto. Non vogliamo anticipare i tempi che potrebbero andare contro noi e il ragazzo”

Sul pubblico di domani: “Mi fa piacere, il pubblico è una componente importante. So che ci saranno anche mille ragazzi delle scuole, e questo avvalora ancora di più l’importanza della gara. A proposito di questo, facevo una riflessione. L’altra sera uscivo dallo stadio e mi ha avvicinato un signore che stava passeggiando col cane. Mi ha fatto una domanda che mi ha lasciato angoscia riferita a quella situazione disgraziata che sta succedendo a Gaza, dove migliaia di bambini sono deceduti e una quantità enorme sono ancora sepolti sotto le macerie. Pensando ai numeri di quella disgrazia, che sono una cosa esagerata, l’angoscia mi viene perché il mondo del calcio non parla di una situazione di questo tipo. Mi sono sentito in imbarazzo, sono un po’ informato ma non ho notizie di una presa di posizione come ci sarà domani, giustamente, contro i femminicidi. Il nostro mondo non può essere disattento a una situazione così grave. Qualche parola dovremmo spenderla, il mondo del calcio dovrebbe prendere posizione. Non c’è colore, religione, sono solo bambini”

In questi giorni di sosta c’è qualcuno che l’ha sorpresa positivamente o di cui ha notato la crescita: “Posso parlare in generale. C’è molta attenzione, questo me lo aspettavo e non mi sorprende. Qualcuno in particolare non c’è, sono tutti molto disponibili, è un piacere lavorare con loro. Qui si può condividere e parlare, la parola condivisione l’hanno fatta propria dal primo giorno e sono bravi”

Sulle tante scelte a centrocampo: “Abbiamo tante scelte in tutti i reparti. Il problema è fare la formazione iniziale perché qualcuno lo devi penalizzare. Non fare entrare tutti gli altri è il mio compito peggiore. Loro lo hanno capito e dimostrano di essere consapevoli che è una situazione che riguarda tutto il gruppo”