Tommaso Baldanzi in allenamento (foto empolifc.com)


Lo aspettano tutti. Dalla prossima settimana, in vista della gara interna contro il Sassuolo, dovrebbe tornare in gruppo, finalmente recuperato dall’infortunio alla caviglia destra. Almeno è questo che si augura il tecnico Aurelio Andreazzoli e tutta la dirigenza azzurra.
Ormai è da un mese che Tommaso Baldanzi non è a completa disposizione.
Il trequartista ha rilasciato una intervista a TMW.

Riportiamo alcuni stralci.

Essere considerato uno dei trascinatori di questa squadra le piace o è un peso?
“No, non è un peso. Penso sia così, ci sono tanti giocatori più esperti di me che mi stanno aiutando molto come sempre. Sono contento di poter essere un valore aggiunto per la squadra e cerco di mettere le mie caratteristiche a disposizione, dando sempre il massimo in campo”.


Credete nella salvezza? Sapete di potercela fare?
“Penso che l’Empoli sia una squadra costruita per salvarsi, ci siamo prefissati questo obiettivo. Ci saranno delle difficoltà, come è normale che sia, ma ci crediamo tanto, come anche i nostri tifosi. Vogliamo raggiungere l’obiettivo”.

Ha lavorato con tanti allenatori: da Buscè a Zanetti fino a Dionisi e Andreazzoli. Ci racconta le differenze tra questi tecnici?
“Sono stati tutti importanti per me. Mi sono sempre trovato bene con tutti. Con Dionisi ci ho passato meno tempo ma mi ha fatto esordire in Coppa Italia ed è un bravissimo allenatore. Con Buscè ci ho fatto tantissimi anni, lo ringrazierò sempre anche perché con me ha fatto un grandissimo lavoro soprattutto sotto il profilo mentale. Andreazzoli l’ho avuto già due anni fa e avevo visto che era una bella persona e un grande tecnico. L’ho ritrovato adesso con le stesse idee di calcio che approvo molto. Poi Zanetti: mi ha dato fiducia facendomi giocare tutto l’anno e lo ringrazierò per sempre per questo”.

Tutta la sua carriera, finora, in un unico club. Quanto si sente legato e quanto è riconoscente all’Empoli?
“Tantissimo, è il tredicesimo anno che sono qui, sono passati tanti allenatori e dirigenti. Sono riconoscente al massimo e voglio un sacco di bene a questa maglia. La amerò per sempre”.

Quali sono i suoi sogni per il futuro?
“Sinceramente non ne ho qualcuno in particolare. Mi piace molto questo sport e spero di poterlo fare per tanti anni al massimo”.

In estate c’è stata la trattativa con la Fiorentina che come confermato da più parti era a un buon punto. Come l’ha vissuta?
“Sinceramente non lo so. In estate si parla molto di mercato ma non ne parlo io personalmente quindi non ne so molto. Sono molto contento di essere rimasto qui a Empoli, mi ha fatto molto piacere continuare a far parte di questa società Sono molto felice di essere qui e voglio raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati”.

Trequartista o esterno: qual è il ruolo dove preferisce giocare?
“Ho sempre ricoperto il ruolo di trequartista e naturalmente mi torna meglio giocare in quella posizione, ma sono due ruoli molto simili e posso giocare anche esterno. Ovunque il mister deciderà di mettermi mi farò trovare pronto”.


Pensa alla Nazionale maggiore?
“È inevitabile. Ci penso ed è il sogno di ogni bambino ma come ho detto prima ci sono degli step da fare. Ho fatto l’Under 20 e sono rimasto molto contento e orgoglioso. Ora c’è l’Under 21 e stiamo facendo un bel cammino. Poi se continuerò a lavorare verrà tutto da sé”.

Che emozioni le rimangono dal Mondiale Under 20 perso in finale?
“Sicuramente è stata un’esperienza indimenticabile giocare un Mondiale un Argentina. Dispiace e ci sono stato male per essere arrivato fino alla finale ma non essere tornato a casa con una medaglia di un altro colore. C’è rammarico ma c’è anche tanta consapevolezza di aver fatto un gran Mondiale e di aver vissuto un’esperienza indimenticabile”.

Questi calciatori che hanno fatto il grande salto, cosa le hanno trasmesso a livello di mentalità?
“Vicario, come Caputo e Luperto, mi hanno aiutato tanto sotto l’aspetto mentale e del lavoro. Guglielmo lavorava sempre, senza pausa. Questo è fondamentale”.

Corsi ha fatto il paragone tra lei e Di Natale. Si rivede un po’ in lui, anche se i ruoli sono diversi?
“Intanto ringrazio il presidente per il complimento, davvero bello. Ognuno avrà il suo percorso, non so quale sarà il mio. Sicuramente lui è stato a grandissimi livelli per tanti anni e sono molto contento di essere paragonato a lui”.