Aurelio Andreazzoli (foto empolifc.com)


“La mia emozione è nei confronti dei ragazzi, li ho visti felici e mi fa piacere. Io non ne ho di particolari, faccio un lavoro difficile e impegnativo. Non solo per me, ma per tutto l’Empoli, la città e la sua gente. Non provo grandi emozioni, non me lo posso permettere. Neanche dopo i gol. Sento forte la responsabilità verso tutti”.

Cosa c’è in più?
“La disponibilità dei ragazzi. Quello ha fatto la differenza. Parlare di scemenze tattiche o video, non conta niente se non ci metti la testa. Ci vuole l’ansia di fare una prestazione sopra il nostro livello. Ci vuole il modo di abbassare quello degli altri, alzare il tuo e trovare un equilibrio. Conta la testa e quella dei ragazzi è recettiva al 100%. Bravi, mi hanno dato soddisfazione. Siamo a Firenze, non a Empoli, aver fatto il passo avanti è molto soddisfacente”.


Schema Cambiaghi-Caputo-Cancellieri è ideale
“Lo schema ideale è l’atteggiamento dei ragazzi. Quella di stasera è una formazione, potevo farla diversa ma il filo logico sarebbe rimasto. Noi dobbiamo creare una squadra, non abbiamo stelle che brillano e ci fanno vincere partite. Sono orgogliosissimo e contentissimo che Gyasi abbia messo lo zampino stasera. Me ne è rimasto solo uno da far giocare… La squadra ci dà possibilità di imporci ed essere importanti, ma oggi potevano esserci anche Baldanzi o Fazzini… Quando faccio la formazione c’è solo il dispiacere di lasciare qualcuno in panchina, non la gioia di scegliere titolari. Il risultato sarebbe stato lo stesso, credo”.


Il valore della vittoria?
“E’ evidente che sia felicissimo per il nostro popolo che ci ha seguito e ci tiene. Parlavo delle mie sensazioni… Non le ho, non mi viene. La mia gioia è a fine partita quando l’arbitro fischia. L’emozione è nel tentare di salvaguardare dei posti di lavoro che sono importantissimi per chi li ha. Penso ai magazzinieri, ai cuochi, tutti quelli che girano intorno a noi. Sento la responsabilità e mi pesa. Al massimo la mia emozione esploderà a maggio”.


Su Cambiaghi.
“L’importante è che proceda nella direzione che sta prendendo ora. La condizione fisica gli è cambiata notevolmente negli ultimi dieci giorni… Anche in allenamento fa un lavoro eccellente, si vede che è cambiato. Nel primo tempo ha cambiato passo un paio di volte contro un avversario di gamba e andava, cosa che gli mancava fino a poco tempo fa. Per me lui ha anche il gol, gradisco stia più vicino all’area che alla riga laterale, ma stasera c’era un lavoro sporco da fare. E questo va a onor suo”.


Il lavoro.
“Un conto è proporre, un altro trasformare. La bravura dei ragazzi è stata nel trasformare… Qualcuno dirà della Fiorentina, ma lì dipende da cosa gli fai fare: non li ho visti diversi da Napoli, erano in palla per corsa e voglia di fare. Poi però trovi duro e tutto funziona”.