(empolifc.com)


L’avvio del campionato di Serie A 2023/24 ci ha consegnato due fotografie della medesima classifica: la prima è quella che vede le prime posizioni occupate da Inter, Milan e Juventus, vuoi per qualità dei giocatori, a volte del gioco, o per l’assenza di impegni nelle coppe europee; la seconda, meno prevedibile, è quella che vede squadre come Lecce e Frosinone nella parte medio-alta e altre come Roma, Lazio e Udinese nella parte medio-bassa della classifica.

Per quanto riguarda l’Empoli, dopo una partenza con i brividi, con cinque sconfitte di fila e zero goal fatti, è arrivata la vittoria casalinga con la Salernitana che ha dato respiro e maggiore ottimismo alla squadra. Se, per quanto riguarda gli azzurri, le prime partite del campionato hanno registrato molti scontri con squadre di alta classifica, la qualità degli avversari fin qui affrontati dalle “squadre rivelazione” non sembra essere la spiegazione principale di questo andamento, visto che le partite sono state disputate con compagini sulla carta di alta, media e bassa classifica.

Come capire allora se il Lecce per quanto dimostrato finora potrà da qui alla fine del campionato ambire a posizioni di metà classifica o addirittura migliori e se, invece, il campionato dell’Udinese si trasformerà in un incubo per i friulani?

E l’Empoli effettivamente si merita l’attuale posizione?

I dati ci vengono in aiuto, sì, perché spesso vedono quello che l’occhio non può vedere. Senza entrare in calcoli e discorsi complessi potremmo chiederci: “Se la classifica rispecchiasse le performance e le occasioni costruite dalle squadre, i punti sarebbero quelli che vediamo oggi?” La risposta è no.

Usando gli expected goals (xG) un ormai famoso indicatore nell’analisi dati del calcio che ci dice la probabilità che un’azione condotta da una squadra si trasformi in goal la situazione cambia.

Il valore degli expected goals è il risultato di un modello matematico che utilizza moltissime informazioni: dalla posizione di tiro, all’angolazione, alla modalità del tiro, alla posizione del portiere, al numero di giocatori in area e intorno alla palla, all’altezza di impatto con la palla ecc.

Possiamo quindi allineare i risultati delle partite al valore degli xG e, da lì, attribuire di nuovo i punti.

La nuova classifica in base ai punti derivanti dagli xG (xPTS) invece di quelli attuali (PTS) sarebbe la seguente: notiamo subito come gli azzurri sarebbero momentaneamente fuori dalla zona retrocessione, dove invece si troverebbero Cagliari, Verona e Salernitana.

Per quanto creato, l’Empoli avrebbe potuto racimolare per lo meno 2 punti in più.

Nella parte alta vedremmo il Milan non più secondo ma quinto, la Roma sesta invece che sedicesima, seguita da Bologna e Monza. Tornando alle squadre rivelazione, nel bene e nel male, di questo avvio di stagione non è possibile non notare che con questo metodo il Lecce sarebbe sedicesimo e non sesto, la Fiorentina decima e non settima, mentre l’Udinese quindicesima e la Roma, come detto, sesta.

Il Frosinone, invece, sembrerebbe essere più o meno in linea con quello che la normale classifica dice, segno che quello che esprime è “nelle sue corde”.

Quanto detto non è solo una divertente simulazione o un gioco, ma una precisa metodologia statistica per approssimare se una squadra sta effettivamente sovra o sottoperformando rispetto a quello che riesce a produrre in campo, il quale a sua volta esprime il valore dei giocatori, delle strategie e dei vari fattori che determinano i risultati. Il tempo ci dirà se chi sta raccogliendo più di quanto semina e viceversa si dirigerà verso zone della classifica più in linea con quanto ha dimostrato finora sul rettangolo verde.

Andrea Taddei*

*Economista, già docente universitario; si occupa di Football data Analysis come CEO di Winning Eleven Data.