Il presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi, insieme all’allenatore Paolo Zanetti e al direttore sportivo Pietro Accardi ha fatto il punto su questo inizio di stagione.

“La prossima stagione è in mano a questi due ragazzi (Accardi e Zanetti, ndr). Ritengo che professionalmente noi Empoli ci stiamo mettendo qualcosa e loro ci metteranno tutto quello che ci consentirà di arrivare al risultato anche la prossima stagione. Siamo in buone mani”.

Accardi e il fatto di essere rimasto a Empoli nonostante le tante voci…
“Quando ho iniziato questo percorso, grazie all’intuizione del presidente, ho avuto un sogno. Cioè provare a fare qualcosa che nessuno era riuscito a fare. Questo è stato il motore, oltre al rapporto che ho col presidente. Viviamo in simbiosi, sento più lui che mia moglie. Oggi c’è l’opportunità di riscrivere la storia, ma il compito è difficile e stimolante. Le chiacchiere mi hanno fatto piacere, perché significa che in questi anni qualcosa di buono è stato fatto. Detto questo, non ho ricevuto nessuna chiamata, ma l’importante era capire i progetti del presidente. La priorità era per l’Empoli e così è stato. Un punto era dare continuità anche con Zanetti, successivamente abbiamo parlato delle altre situazioni”

Accardi sul prossimo campionato…
“Ogni anno la Serie A è sempre più difficile e competitiva, sono retrocesse squadre importanti. Noi sappiamo un solo modo per provare a sopravvivere, ossia lavorare più degli altri”

Sulla possibile cessione di Parisi…
“Ci sono trattative in atto ma non abbiamo l’esigenza di vendere Parisi a tutti i costi. Tecnicamente è pronto per il salto, ma questo non vuol dire che sicuramente lo venderemo. Attualmente ci sono società interessate con cui stiamo trattando”

Il presidente Corsi ha poi parlato del suo percorso a Empoli…
“Un libro non sarebbe sufficiente, 32 anni fa alcuni amici decisero di farmi presidente. Doveva essere una cosa di sei mesi o un anno, il mio sogno era partecipare alla B. Ma non abbiamo tempo per dire che siamo belli, altrimenti cominciamo a fare le bischerate”

Sullo stadio…

“È impensabile giocare in A in uno stadio così. Già siamo visti come una mosca che può infastidire, se consideriamo il calcio uno spettacolo da vendere riguarda anche l’evento Empoli. Lo stadio non è compatibile con la visibilità degli spettatori ma anche con il prodotto che si deve vendere. Sentiamo il bisogno di adeguare lo stadio, per partecipare in maniera giusta agli eventi del futuro. Ci sono tre aziende che ci possono accompagnare nell’investimento, c’è la possibilità di ampliare Monteboro anche. Dobbiamo ovviamente pensare a un Empoli con qualcosina in più, abbiamo la disponibilità della amministrazione comunale, anche il sindaco riconosce che l’Empoli è diventato un veicolo di promozione della nostra città. Se vogliamo creare qualcosa di stabile bisogna andare in questa direzioni”

Le prime parole di mister Zanetti…
“Vivo in simbiosi col direttore e ci unisce una grande passione, abbiamo le stesse idee calcistiche. Lavorare per fare la storia è super motivante, veramente di incentivo a migliorarsi ancora di più. Partiremo dal nostro finale, dove la squadra ha sposato in pieno il 4-2-3-1. Ma non significa che avremo solo questa idea, perché ogni stagione ha una sua evoluzione e bisogna lavorare su delle alternative. Sono contento che siamo riusciti a confermare alcuni giocatori, i nostri migliori reparti sono stati difesa e centrocampo. Confermare Grassi e Marin per noi è una cosa importante, come la crescita dei nostri centrali e dei nostri terzini. Se partirà qualcuno, farà parte del mercato e arriverà qualcun altro su cui lavorare. Il nostro segreto sarà il lavoro, servono giocatori che abbiano fame”

Sulla possibilità, da parte di Zanetti di lasciare Empoli…
“La mia priorità è sempre stata l’Empoli, quando si fa un buon lavoro le richieste ci stanno ma al primo posto c’è sempre stato questa società. Quando sposo un progetto lo sposo veramente, volevo solo capire i programmi futuri e se io ero al centro del progetto. Sono qui con grande entusiasmo. Il campionato sarà ancora più difficile, anche le neopromosse saranno di assoluto livello. Anzi, forse sono ancora più entusiasmato perché c’è una stima ancora maggiore”

Mister cosa chiede alla società sul mercato?
“Ho la fortuna di avere un direttore sportivo di livello altissimo. Non dico niente di strano nel dire che non ho mai chiesto nessuno a livello di nomi. Parliamo di caratteristiche, guardiamo tanti nomi, io non voglio mai un giocatore a tutti i costi. Accardi ha grande competenza dentro i parametri societari e io ho il compito di farli esprimere al meglio. Il nostro è un confronto quotidiano”