
Sono stati due grandissimi protagonisti della salvezza empolese, uno come portiere imbattibile, l’altro come miglior marcatore della squadra. Ecco le riflessioni di Guglielmo Vicario e Nicolò Cambiaghi.
Vicario: “Stagione vissuta con grande passione, il mister ha voluto darmi questo tributo e lo ringrazio. L’Empoli mi ha dato tutto quello che potevo chiedere, dall’aspetto lavorativo a quello umano, come ho già detto benedetto il giorno in cui è capitata l’occasione di venire a Empoli, due salvezze in anticipo, non è una cosa scontata. Mi dispiace quando arriva il rompete le righe perché c’è sempre un po’ di malinconia, con questi ragazzi che ci siamo visti tutti i giorni”.
“Le migliori parate? Le associo ai risultati, l’anno scorso su Chiesa a torino e quest’anno quella su D’alessandro con il Monza. I miei portieri di riferimento? Sono nato con il mito di Buffon ma con l’idolo Handanovic, diciamo queste due figure”.
Cambiaghi: “Anche oggi abbiamo dimostrato di essere un grande gruppo, stagione splendida, salvezza centrata con giornate di anticipo, non è un obiettivo da sottovalutare, siamo felici di aver centrato l’obiettivo. Empoli è una piazza in cui mi sono trovato benissimo fin da subito, grazie al gruppo, ai compagni, a tutte le persone che lavorano per noi e ci aiutano a rendere al massimo, è la piazza giusta per i giovani ed ero sicuro di aver fatto la scelta giusta venendo qua, ora lo confermo”
Sui migliori momenti dell’anno: “La vittoria a San Siro con l’Inter, quella con la Juve, il pezzettino più importante però è stato dopo Sassuolo, quando abbiamo vinto con Bologna e Salernitana. Il cambio di modulo ha aiutato anche a me, grandi partite ma non mi sento di dire che sono stato uno dei migliori della serie A. Però mi ha consentito di esprimermi al massimo e di arrivare più volte al gol, ma anche con il 4-3-1-2 eravamo pericolosi”.