Uno dei momenti più amari di questa stagione 22-23 è stato sicuramente quello della sconfitta a Sassuolo. La squadra è poi andata in ritiro e, come ha detto più volte Zanetti, “non tanto per compattarci, perché non ci siamo mai disuniti, ma per guardarci dentro“.

E in quel “guardarci dentro”, evidentemente c’è stata anche una nuova valutazione delle proprie forze e abilità.

Mister Zanetti ha spiegato di aver cercato “un nuovo modo di attaccare per essere meno prevedibili”. Ne è nato il passaggio dal 4-3-1-2 al 4-2-3-1.

Con il nuovo modulo sono arrivate tre vittorie (Bologna, Salernitana e Juve) e due pareggi (Samp e Verona): 11 punti che hanno portato l’Empoli a 43 punti e al 14esimo posto in classifica: “Prima delle piccole“, come ha detto Zanetti dopo la vittoria di aprile con il Lecce.

Il nuovo modulo ha esaltato in special modo Cambiaghi e Akpa Akpro e ha fatto tornare al gol Ciccio Caputo (3 reti nelle ultime cinque partite). Cambiaghi e Akpa si sono messi in mostra come migliori in campo in quasi tutte le partite, l’ivoriano dietro a Caputo, Cambiaghi esterno.

Bene anche Grassi, titolare nelle ultime partite. A soffrire un po’ il cambio modulo sono stati Bandinelli (difficile la sua collocazione in campo con il 4-2-3-1) e Baldanzi, forse un po’ stanco dopo la prima annata da titolare. Il talentino classe 2003 è partito per il mondiale Under 20 dopo il pareggio con la Samp.

Incoraggianti invece le prestazioni di Fazzini, utilizzato da Zanetti nei tre davanti, come centrale dietro a Caputo. Infine molto positivo anche l’impatto di Piccoli, autore del gol-salvezza e del quarto con la Juventus, a conferma di una capacità di entrare a partita in corsa e di incidere.