
È banale definirla la vittoria più importante della stagione ma quelli con la Salernitana sono i tre punti che, se fosse una gara di nuoto, sarebbero quelli della bracciata che porta il nuotatore a toccare il bordo della piscina: gara finita!
E gara finita è, anche se manca ancora la matematica per la salvezza. Ma il +11 sulla terzultima a quattro giornate dalla fine e tre squadre tra l’Empoli e lo Spezia mettono al sicuro gli azzurri.
Ecco le dieci cose che ci sono piaciute di Empoli-Salernitana:
1– La copertura del campo col nuovo modulo. Questo 4-2-3-1 mascherato da 4-3-1-2 è un gioiello tattico di Zanetti. Arrivato tardi? Forse sì, ma è comunque arrivato in tempo. La squadra attacca bene, difende con ordine e in mezzo dimostra di saperci fare.
2– L’approccio alla partita della squadra. Zanetti l’aveva detto dopo Bologna: “Negli spogliatoi i ragazzi mi hanno detto ‘ora testa alla Salernitana’”. Detto fatto, non era facile mantenere alta la tensione.
3– Marin e Grassi. Non si sono pestati i piedi come poteva aver paura qualcuno, hanno giocato un match ordinato in cui hanno lottato e dato spettacolo grazie alla loro qualità nelle giocate. Evidentemente nessuno dei due potrà mai essere un Asllani (ergo un play), lasciamoli essere Marin e Grassi e basta, sicuramente daranno ottime risposte.
4– Il ritorno al gol di Ciccio Caputo. Ci voleva. Non è stato un gol bello ma pesante sì. E anche con pathos: almeno tre minuti tutti fermi ad attendere la decisione del Var poi è stato Caputo stesso a dare il segnale allo stadio esultando prima che l’arbitro convalidasse. Emozione.
5– Il gioco nel suo complesso. L’Empoli ha fatto probabilmente la miglior partita della stagione, aiutato anche da una Salernitana quasi in vacanza. Gli azzurri però non hanno mollato mai un centimetro e hanno subito gol sull’unica occasione concessa in oltre 90 minuti.
6– Un Cambiaghi straripante. Nel primo tempo almeno 4-5 volte ha fatto fuori il marcatore con il primo controllo, ha fatto dribbling, azioni personali, assist e poi quel gol in tuffo di testa, meraviglioso.
7- Pjaca. Meglio tardi che mai. Anche se con pochissimi minuti a disposizione, il croato ha dimostrato di esserci. Potrebbe dare una mano importantissima nel finale. E peccato per quel fuorigioco di cinque centimetri…
8– I due assist di Ebuhei. È un uomo di Zanetti. Il mister lo difende e lo fa giocare e ieri il terzino ha ripagato con due assist. Il primo per Cambiaghi bellissimo per uno dei più bei gol della stagione.
9- L’esultanza a fine gara. Zanetti sembrava Tardelli, Vicario si è gettato a terra, tutti si sono abbracciati, hanno fatto festa sotto una Maratona colma d’amore. Queste sono le serate per cui si va allo stadio, questo è l’Empoli che volevamo.
10– Le parole di Zanetti sul gruppo: “Io sono giovane come allenatore, ma ho giocato a calcio e quando i risultati non arrivano si scarica l’allenatore. Loro non mi hanno mai scaricato ma mi hanno chiesto aiuto e questa è stata la più bella soddisfazione dell’anno”
René Pierotti e Gianmarco Lotti