
Paolo Zanetti l’aveva detto nella conferenza stampa post Bologna: “Negli spogliatoi i giocatori mi hanno detto ‘ora testa alla Salernitana‘, è un ottimo segnale'”.
Ed è vero, è andata esattamente così, gli azzurri sono entrati in campo determinatissimi e anzi, hanno migliorato la prestazione già ottima con gli emiliani: “Abbiamo giocato un secondo tempo ancora migliore” ha osservato l’allenatore, chiaramente soddisfatto.
Ma che il rapporto creato tra Zanetti e i suoi giocatori sia ottimo è evidente: chi entra dalla panchina ultimamente impatta sulla partita, un esempio? Marco Pjaca che in 20 minuti ha fatto un gol al sette (annullato per fuorigioco) e diverse corse avanti e indietro per recuperare palloni.
Queste le parole di Zanetti a fine partita…
“È stata una partita dove i ragazzi hanno messo da parte la paura e hanno giocato a pallone, hanno messo in campo aggressività, una partita di alto livello. Oggi abbiamo giocato il secondo tempo di Bologna ma meglio. Meritatamente siamo a +11 in classifica (sulla terz’ultima, ndr)”
Zanetti ha poi raccontato qualcosa in più sul rapporto con i suoi ragazzi…
“Ai ragazzi faccio i complimenti, quanta fatica e quanto impegno, abbiamo rimesso insieme i pezzi del puzzle e abbiamo fatto meglio di prima. Io sono giovane ma ho giocato a calcio e quando i risultati non arrivano si scarica l’allenatore. Loro non mi hanno mai scaricato ma mi hanno chiesto aiuto e questa è stata la più bella soddisfazione dell’anno. Mi era successa a Venezia in B e abbiamo vinto i playoff e adesso anche quest’anno, devo ringraziare i miei ragazzi, sono stati straordinari”
Su Caputo, tornato al gol…
“Per ciccio ci ho messo la faccia tante volte e lui mi ha ripagato, devo spingere i miei giocatori a fare il loro meglio e a sentire la mia fiducia. In lui la fiducia non è mai mancata. Oggi Ciccio ha fatto uno dei gol più importante della stagione”
Nelle ultime due partite si è visto un cambio di modulo, un 4-2-3-1 ancora più offensivo…
“L’altro sistema di gioco stava diventando prevedibile e ci faceva faticare in fase di non possesso, qualche giocatore ci rimette perché abbiamo quattro punte centrali. Questi sei punti arrivano dal sistema ma anche da come i ragazzi interpretano le cose, Pjaca ha fatto vedere in poco tempo quello che fa vedere in allenamento, con questo sistema ha il vestito giusto, così diventa molto utile, nell’altro sistema era più difficile”
Ancora sul 4-2-3-1, è qualcosa che avete pensato in ritiro?
“Il cambio di sistema è nato da un’idea, cioè quella di non perdere la nostra idea offensiva ma attaccare in spazi diversi e difendere in spazi diversi, Baldanzi lo può fare, Cambiaghi, Stojanovic che lo fa in nazionale, Akpa abbiamo tanti giocatori adatti e lo abbiamo fatto per cambiare un po’ le carte in tavola. Certo, è un sistema di gioco che penalizza le mezzali”
Come avete fermato Dia?
“Dia l’abbiamo fermato con il sistema, non l’abbiamo mai fatto andare in profondità, i due centrali sono stati fantastici”
Poi sui difensori…
“Per me Luperto è un giocatore da squadra media, Walukiewicz ha giocato dopo tantissimo ed è stato impressionante, sia con la palla che senza, quando è mancato Ismajli abbiamo avuto lui”
Ancora su Pjaca, indicato da un collega come simbolo di questo Empoli per dedizione alla causa…
“Pjaca… so di che giocatore parliamo, ho molte più colpe io di Pjaca, lui è un esterno puro e ha dovuto giocare in ruoli non suoi, è difficile eccellere quando non ti senti centrale nel progetto. Marco è uno che ha fatto la finale dei mondiali, ma lui nel tempo si è messo in testa di dare una mano e si merita di giocare, il Marco che ho visto ultimamente è un’altra persona”
Infine una domanda: mister, ma lei rimane?
“Non lo so, non so neppure se arrivo alla prossima partita (ride, ndr)”