
Da quando il campionato è passato a 20 squadre, cioè dal 2004/05, si è consolidata una certezza, cioè che la salvezza si ottiene a 40 punti.
Ma cosa vuol dire fare 40 punti in 38 partite? Vuol dire viaggiare a una media di pochissimo superiore al punto a partita.
Ormai però da qualche anno i valori tra le squadre si sono polarizzati con la conseguenza che le società che lottano per non retrocedere fanno meno punti del passato.
Un dato oggettivo: nel 2005 retrocessero Bologna e Brescia che avevano fatto 42 e 41 punti! Tantissimi.
Nel 2010: Atalanta terz’ultima e retrocessa con 35 punti, Bologna quart’ultima e salva con 42.
2015: Cagliari retrocesso con 34, Atalanta salva con 37.
Trend dal 2020 al 2022:
2020: Lecce 35 e retrocesso, Genoa 39 e salvo
2021: Benevento 33 e retrocesso, Torino e Cagliari 37 e salvi
2022: Cagliari 30 e retrocesso, Salernitana 31 e salva.
Cosa aspettarsi per questo 2023?
Al momento la terz’ultima è il Verona a 19 (media 0,70 punti a giornata), mancano ancora 11 partite. Sotto al Verona ci sono Sampdoria a 15 e Cremonese a 13. Sopra, in zona salvezza ma non ancora sicure: Spezia 24, Lecce e Salernitana 27 ed Empoli 28.
In 11 partite una squadra che fa un’impresa, come vorrebbero fare Verona, Samp e Cremonese, può ottenere una media punti a giornata tra 1,5 e 2, il che vorrebbe dire 16-22 punti. Se davvero il Verona, che delle tre è la meglio piazzata facesse 22 punti salirebbe fino a 41. Possibile certo. Se invece ne facesse 16 salirebbe a 35.
Con tutta probabilità già fare 16 punti sarebbe una mezza impresa per questo ci sentiamo di indicare in 35 punti la quota salvezza per questo campionato 2022/2023.
All’Empoli dunque mancano ancora 7 punti per poter essere davvero più tranquillo. La situazione non è buona visto che la vittoria manca dall’ultima giornata del girone d’andata (0-1 a Milano con l’Inter).
René Pierotti