Jurgen Klopp
Jurgen Klopp


Già dopo la partita con lo Spezia avevamo evidenziato i problemi difensivi dell’Empoli sui calci da fermo, ricordando però che in quella statistica la squadra di Paolo Zanetti non era la peggiore della Serie A.

Tuttavia tre partite dopo il problema si è un po’ amplificato perché i due gol subiti con il Napoli provengono da calcio da fermo, così come quello subito sabato a Monza, poco dopo aver pareggiato il primo svantaggio.

Non è il caso di stare a rifare una classifica dei gol subiti da fermo: con gli ultimi tre l’Empoli è appena dietro alla Cremonese (10 a 9).

Piuttosto è il momento di fare una riflessione: è una questione tecnica oppure è una questione di mancanza di concentrazione?

Questa è una domanda che faremo a Zanetti quanto prima.

Se fosse solo una questione di concentrazione lo si potrebbe leggere anche come paura-che-si-diffonde-in-tutta-la-squadra-ad-ogni-corner. O anche come autosuggestione.

È interessante a questo punto citare il caso del Liverpool di Jurgen Klopp che, per allenare i calci piazzati offensivi ha usato un metodo molto innovativo. È vero che si parla di piazzati offensivi e non difensivi ma il concetto di concentrazione è simile.

Avete presente quando si dice, in NBA, che un giocatore è in the zone? Quando cioè ogni tiro che fa, da ogni posizione, entra nel canestro.

In quei minuti il giocatore è completamente focalizzato, rapito, dal gioco, come se non potesse sbagliare.

L’allenamento ideato per Klopp mira a portare i suoi giocatori a un livello di concentrazione simile. Un esempio riuscito? Gli 11 gol consecutivi segnati su rigore nella finale di Carabo Cup del 2022, contro il Chelsea.

Ma come funziona?

Come riporta Cronache di spogliatoio due estati fa il Liverpool ha ospitato “Niklas Häusler e Patrick Häntschke, fondatori di Neuro11, società tedesca che propone esercizi basati sui dati e sulle neuroscienze per lavorare sul cervello degli atleti anziché sulle loro gambe”.

“I neuroscienziati hanno attaccato alla testa degli specialisti dei calci piazzati del Liverpool, Alexander-Arnold e Salah su tutti, caschi formati da elettrodi in grado registrare in tempo reale la loro attività cerebrale e raccolto quante più informazioni possibile”.

In sostanza quel che Neuro11 cerca di fare “è aiutare i calciatori a entrare in the zone, raggiungendo lo stato di massima concentrazione, una sorta di trance agonistica in cui testa e fisico sono in totale sintonia e tutto riesce al meglio. Evitando che momenti di tensione o rilassatezza incidano sulla performance”.

Restare concentrati è fondamentale sui calci da fermo. Mister Zanetti, è un problema tecnico o di calo della concentrazione?

René Pierotti