Francesco Caputo


È come scoprire l’acqua calda, ma è ormai sotto gli occhi di tutti: con Francesco Caputo l’Empoli gira meglio. Il ritorno del centravanti pugliese al Castellani è stato un toccasana sotto tutti i punti di vista. Per primo quello del gioco, perché un attaccante del genere garantisce gol e assist: centottanta minuti dopo il suo ritorno in azzurro si contano la palla per il gol di Baldanzi a Udine e la rete che ha riaperto il pazzo match di Roma (dove peraltro ha pure fatto autogol per non farsi mancar niente…).

Il ritorno di Caputo è un colpo da maestro anche per la carica che dà il nuovo numero diciannove azzurro. Emotivamente e caratterialmente sa dare la scossa ai compagni, forte dell’esperienza che arriva dall’essere il meno giovane in rosa. Torna a Empoli dopo gol su gol e l’esordio (segnando) in Nazionale, quindi ha un bagaglio importante da mostrare ai giovani che ha intorno.

Caputo è pure un calciatore che si sposa bene con qualsiasi compagno di reparto. Il gol di Baldanzi a Udine ne è un esempio, perché detta il passaggio e poi è lui a dare l’assist decisivo. Ma ha saputo interfacciarsi bene anche con Cambiaghi, Pjaca e Bajrami nel finale a Roma, basti vedere il tocco importantissimo per l’albanese in occasione dell’1-2 con la Lazio. A proposito di tocchi, Caputo sa giocare di prima e dare velocità e profondità alla manovra. In vista della sfida da ex con la Samp ci si aspetta che il suo rendimento possa crescere ancora: i primi passi dopo il ritorno fanno ben sperare.