Marko Pjaca (foto Empoli Fc)


Se qualche anno avessero accostato Marko Pjaca all’Empoli, qualcuno avrebbe strabuzzato gli occhi. Il 1 settembre 2022 Marko Pjaca è diventato un giocatore dell’Empoli e, va da sé, è un acquisto di alto livello per gli azzurri. Non sarà più quel giovane di grandissime speranze come si pensava ai tempi del passaggio alla Juventus – e anche subito dopo il primo brutto infortunio – ma è senza ombra di dubbio un calciatore che conosce la Serie A, ha tecnica e ha pure molta esperienza da vendere e da ‘insegnare’ ai compagni. In definitiva, sebbene sia stato un acquisto lampo, Pjaca all’Empoli è un gran colpo.

Che tipo di giocatore è il croato ormai si è capito. Può fare la seconda punta, può giocare esterno d’attacco e addirittura può muoversi alle spalle degli attaccanti nel 4-3-1-2 che Zanetti ha in mente per gli azzurri. La sua duttilità è un fattore da tenere molto in considerazione, anche perché permette di metterlo a fianco di giocatori dalle caratteristiche diverse: come certi vini adatti a diversi tipi di pasto, Pjaca si sposa bene con una prima punta alla Destro, con uno più mobile come Satriano, sulla fascia opposta rispetto a Cambiaghi, come secondo trequartista con Bajrami/Baldanzi, come compagno di Lammers. Le combinazioni sono molte. La tecnica è il suo punto di forza, spesso abbinata anche a una buona progressione. Un esempio è il gol del momentaneo 2-0 all’Empoli dell’anno scorso.

In cosa non convince Pjaca? Le ultime stagioni hanno sottolineato alcuni elementi in cui il croato può migliorare. La condizione fisica ha tenuto al Genoa e al Torino, ma è un giocatore propenso agli infortuni. La continuità non è il suo forte, sia all’interno di una singola partita sia nell’arco di un intero campionato, ma se rimane concentrato può far bene. Conosce già piazze che lottano per salvarsi ed è una cosa da non sottovalutare. Certo, uno con le sue caratteristiche potrebbe avere numeri più alti perché in quasi cento gare di A ha messo a referto solo tre assist e sette gol: a Empoli avrà più tranquillità per crescere ancora.

Gianmarco Lotti