A 87 anni ci ha lasciato Enzo Riccomini. Nel 1955-56 giocò nell’Empoli, per poi tornarci nei primi anni Sessanta e ottenere due promozioni. Allenatore delle giovanili azzurre, passò in prima squadra e lì nacque la sua grande carriera di tecnico. Toscano, se ne è andato nelle ore scorse lasciando un vuoto anche a Empoli.
Il presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi lo ha ricordato così: “Oggi è venuta a mancare una persona molto cara a me e alla mia famiglia, oltre che agli sportivi più anziani che sicuramente lo ricorderanno prima calciatore e poi allenatore dell’Empoli. Capitano e protagonista con la nostra maglia, ha allenato la prima squadra e proprio a Empoli ha trovato la compagna della sua vita, rinsaldando ancor di più il legame con la città. Enzo era uno dei simboli dell’Empoli di una volta, di un Empoli diverso, quello degli anni Sessanta e Settanta, quando io ero appena bambino: un gruppo dentro e fuori dal campo, che era solito ritrovarsi in centro, spesso da “Beppino&Moreno”, autentico punto di incontro e luogo fondamentale per una unione che andava oltre il calcio e coinvolgeva anche gli sportivi azzurri. Era un grandissimo amico di mio babbo, con cui aveva un rapporto straordinario, e tante volte ricordavano un aneddoto dei primi anni Sessanta: l’Empoli giocava in Sardegna, quando i tifosi di casa lo colpirono con un’ombrellata, portando alla sospensione della gara. Quando Enzo era solito raccontare il fatto, sorridendo aggiungeva: ecco, io per l’Empoli ho fatto davvero di tutto. Era una grande persona, una persona energica e di un’intelligenza rara: mi è stato vicino durante la mia presidenza, lo ricordo ad esempio a casa mia durante un incontro con i dirigenti della Juventus. Non mi ha mai fatto mancare il suo supporto. Ci eravamo scambiati i saluti qualche settimana fa e oggi sono stato raggiunto da questa tristissima notizie: l’Empoli ed Empoli perdono un grande pezzo di storia”.