(foto Empoli Fc)


Gioca come se fossi in Primavera“. Le telecamere prendono l’audio di Andreazzoli al momento dell’ingresso in campo di un giovane dell’Empoli, Jacopo Fazzini. Il tecnico rassicura il centrocampista, che entra nei supplementari in un Inter-Empoli di Coppa Italia delicatissimo. Fazzini fa il suo ingresso, fa a sportellate con D’Ambrosio e Sensi, assaggia il calcio dei grandi e mette il suo nome in calce a una prestazione orgogliosa della squadra toscana. L’esordio tra i professionisti di Jacopo Fazzini non finisce bene per il risultato, ma è un ottimo indizio sul giocatore.

Fazzini viene dalla Primavera di Buscè, di cui è un punto fermo. Nato a Massa nel 2003, cresciuto a Viareggio e sbocciato calcisticamente nel Capezzano (squadra dell’omonima frazione di Camaiore), è a Empoli da circa cinque anni, ovvero da quando era un ragazzino. Viene da una famiglia di sportivi: il nonno Giorgio è stato un ottimo tennista, il fratello Tommaso è un buon calciatore di beach soccer.

A diciannove anni da compiere ha mosso i suoi primi passi tra i pro e lo ha fatto a San Siro, un battesimo del fuoco mica male. Ha mostrato fin da subito le sue qualità: ha gamba e quindi corsa, ma sa tenere il pallone e dare un discreto apporto alla fase offensiva. Non è appariscente come altri giocatori scudettati della Primavera, ma è molto duttile e ha le caratteristiche che possono renderlo un centrocampista interessante, specie agli occhi di Andreazzoli che è sempre alla ricerca di giocatori così.

Fazzini ha convinto anche le nazionali giovanili, è stato convocato dall’Italia Under 19 ed è considerato uno dei talenti di Monteboro, in un’epoca in cui si respira grande calcio sui colli sopra Empoli. La prima partita al Meazza può e deve essere solo l’inizio: Fazzini è ovviamente un giovane che va aspettato e che ha bisogno di passare anche da errori per crescere, ma ha la testa e la tecnica per poter fare bene. Ora spera nell’esordio in Serie A, e chissà che questo finale di stagione non riservi sorprese.

Gianmarco Lotti