La vittoria dell‘Empoli a Cagliari non ha trasformato una squadra da lotta salvezza in una da Europa, è bene non montarsi la testa e andare avanti con equilibrio. Lo stesso equilibrio che ha messo in campo Aurelio Andreazzoli, che ritoccato pesantemente la formazione iniziale e ha soprattutto dato una sterzata fondamentale: ha giocato sul Cagliari e non a prescindere dal Cagliari. Ha trovato i punti deboli dei rossoblu e ci ha fatto leva, utilizzando Henderson e Di Francesco come grimaldelli e sfruttando la tenacia del centrocampo azzurro.

Nonno Aurelio spiega la lezione, i bimbi imparano e mettono in campo una delle partite più quadrate dell’Empoli recente. Se sarà un cambio di passo, un nuovo Andreazzoli o altro sarà il campo a dirlo, per adesso poco importa. Conta la reazione, conta il cambio di atteggiamento di una squadra che è parsa spaesata in certi frangenti con Venezia e Samp ma che all’Unipol Domus ha saputo cosa fare per 95 minuti su 95, rischiando solo sul palo di Keita a inizio ripresa.

Il tempo ci dirà anche se quello di Cagliari è turnover o meno. L’impressione è che, come diceva il predecessore Dionisi, non ci siano titolari o riserve, e lo 0-2 di ieri sembra confermarlo. Viti, Di Francesco e Stulac se continuano così non possono essere ignorati, e c’è anche da vedere per la prima volta in campo Parisi. L’inerzia della vittoria di Cagliari deve fare da spinta per fare bene anche col Bologna: ciò non vuol dire vincere o pareggiare, ma dimostrare di essere una squadra che propone gioco e sa leggere la partita.

Gianmarco Lotti