(foto Empoli Fc Official)


Se si guardano i minuti giocati, Mattia Viti è uno dei giocatori meno impiegati dell’Empoli 2020-21. Ha giocato poco più di 90′, ma è stato fondamentale per la promozione. Come è possibile? Si chiederà qualcuno che evidentemente non ha mai visto giocare l’Empoli. Viti è stato decisivo nei tre minuti in cui è sceso in campo a Reggio Emilia. La squadra era decimata dal Coronavirus, i giocatori venivano dalla quarantena e la forma non era ottimale, la Reggiana stava attaccando e aveva quasi trovato il gol del pari. Uno dei primi palloni toccati in Serie B da Mattia Viti è stato un gol salvato sulla linea all’ultimo minuto, a preservare uno 0-1 utile come una bottiglia d’acqua in mezzo al deserto del Gobi.

Sono bastati tre minuti per capire che quanto si diceva di Viti in Primavera era realtà. Dopo una stagione all’ombra dei grandi tra prima squadra e giovanili, il calciatore nato nel 2002 a Borgo San Lorenzo è riuscito a trovare spazio anche tra i grandi, specie in Coppa Italia. Poi l’esordio straordinario e fulmineo al Mapei Stadium e infine la prestazione solida di Salerno. Non è stata una partita da ricordare, ma Viti è stato tra i migliori e ha mostrato carattere e qualità contro un avversario inviperito e alla ricerca di punti vitali. La tecnica c’è, il ragazzo inoltre sa giocare a testa alta e non disdegna l’impostazione.

A proposito di testa: Viti è stato forgiato a Monteboro, ha l’Empoli dentro e sa quanto è importante la dedizione al lavoro per riuscire a imporsi. Un esempio? L’intervista in tv dopo Reggio, quando dice solo qualche parola perché poi deve scappare a allenarsi, avendo giocato pochi (bellissimi) minuti. Al momento è difficile dire se rimarrà in Serie A o meno, perché uno con le sue qualità deve giocare con più continuità. Non è detto che debba per forza andar via a farsi le ossa, ma è probabile che accada. Di certo c’è che Viti promette benissimo e l’Empoli lo sa, il futuro è suo.

Gianmarco Lotti