
L’Empoli ha perso la prima partita stagionale. Alla sesta giornata è arrivato un ko meritato e piuttosto bizzarro, date le concause che hanno portato soprattutto al secondo gol. A prescindere da tutti gli alibi o le colpe, è giusto mettere in chiaro che questa sconfitta non è come il famoso 0-2 col Pordenone dell’anno scorso. Ovviamente solo le prossime partite diranno se l’Empoli ce la farà a ‘guarire‘ dal contraccolpo della prima sconfitta, ma la situazione sembra migliore rispetto a un anno fa.
La sconfitta di Pordenone (o meglio, di Udine) era nell’aria. L’Empoli di Bucchi non aveva mai davvero incantato e aveva molta pressione su di sé. Alla Dacia Arena ci mise del suo anche l’arbitro, certo, ma l’Empoli si sgretolò mentalmente e tatticamente, entrando di fatto in una spirale nerissima. Fu il punto di svolta del 2019-20. L’Empoli visto fino a quel match aveva sofferto molto e segnato in diverse situazioni senza mostrare un gioco degno di tale nome. Per questo Venezia-Empoli del 2020 va interpretata diversamente.
L’Empoli 2019 era una squadra completamente differente. La versione di Dionisi è tutta un’altra cosa: l’Empoli ha un piano di gioco e sa reagire agli stimoli, perché nella mezz’ora senza nebbia di domenica ha fatto vedere che il passo falso del giorno prima era proprio un momento no. Non va dimenticato che il ko è arrivato alla fine di un periodo in cui l’Empoli ha giocato ogni tre giorni e dopo una settimana turbolenta per i vari tamponi.
Questo per dire che un passaggio a vuoto, come ha commentato Dionisi, può starci. Adesso però la testa è rivolta a correggere gli errori: l’Empoli sta prendendo troppi gol e troppo spesso in situazioni evitabili; gli azzurri inoltre sono andati in svantaggio per la terza gara di fila, ma soprattutto non hanno reagito subito dopo i gol presi come era successo con Spal e Pisa. Si risolve tutto col gioco, con l’identità: l’Empoli 2019 non li aveva, quello di Dionisi sì.
Gianmarco Lotti