C’è una statistica nel calcio che non viene presa molto in considerazione ma che può dare l’idea dell’importanza di un giocatore. Si tratta dell‘hockey pass, detto anche second assist. Non c’è ancora un corrispettivo in italiano, ma i più scaltri avranno intuito di cosa si tratta: è il passaggio che precede l’assist, la trasmissione di palla che mette un calciatore nella posizione ideale per servire un cross o un semplice tocco per segnare. L’Empoli ha il suo ‘hockey passer‘, si tratta di Stefano Moreo.
Non scopriamo certo adesso che l’inizio di stagione di Moreo è fantastico, ben oltre le aspettative. Anche col Pisa lo ha confermato e ha proseguito un trend importante: tre gol su nove dell’Empoli sono suoi, ma dei sei restanti è entrato in quattro. Solo la rete di La Mantia a Frosinone e quella di Romagnoli a Pescara non lo vedono tra i protagonisti. Poi c’è sempre, in qualità di marcatore o nella nuova veste di rifinitore per l’assistman. Col Pisa tra l’altro ha pure fatto il tiro da cui è nato il 2-1.
Il second assist è una statistica fondamentale nel calcio di oggi, in cui la pressione avversaria è quasi isterica e spinta oltre i limiti conosciuti (almeno in Italia). Spal e Pisa hanno cercato di bloccare la manovra avvolgente degli azzurri e ci stavano riuscendo, ma si sono dovute scontrare con Moreo, abilissimo nel nuovo ruolo alla Müller a aggirare con giocate interessanti le difese avversarie.
Il suo ingresso con la Spal è stato cruciale. Il primo gol di Bajrami nasce da una sua percussione centrale, poi scarico a Bandinelli e (bel) cross per lo svizzero. Il 2-1 è una giocata di classe a smarcare Haas, il cui assist per Mancuso è parimenti intelligente. Col Pisa ha fatto nascere il primo gol di La Mantia e poi ha liberato Bajrami per l’assist del 3-1. Come ripete mister Dionisi ci saranno in futuro momenti meno belli, ci mancherebbe altro, ma per ora è d’obbligo godersi un Moreo determinante.
Gianmarco Lotti