
Fabiano Parisi, prossimo terzino dell’Empoli, non si lascia bene con l’Avellino. Il giocatore ha parlato a Il Mattino e sono volati stracci tra lui e la dirigenza: “Ho letto cose che mi hanno ferito, voglio far chiarezza. Direttore e società hanno deciso di cedermi e fare cassa, lo avevo intuito in un’intervista in cui dicevano che era difficile tenermi. Bastava solo adeguarmi il contratto senza pugnalarmi alle spalle insieme al direttore. Di Somma con me non ha mai parlato di nulla. Con Musa parlammo di adeguamento, ma è stato cacciato“.
Ancora Parisi: “Con Giuffredi siamo ripartiti con il rinnovo, ma ho capito che ci stavano accompagnando alla porta. Poi è arrivata la pec, a cui abbiamo fatto seguire il certificato medico. Tornati dal ritiro di Sturno, mi aspettavo una chiamata con un ingaggio da pro. Invece mi arriva una lettera con la scritta di un contratto fino al 2023 a 1000 euro al mese e mi invitavano a firmare”.
Lo sfogo del terzino continua: “Cosa avrei dovuto fare a quel punto? Rinunciare ad un contratto da professionista ad Empoli e accettare quest’altra assurdità ad Avellino? Ho giocato due anni quasi a zero, era impossibile accettare, mi aspettavo un trattamento diverso. Sarò grato ai tifosi e a alcune persone dell’Avellino, un giorno tornerò. Con questa società non ho legato, mi hanno accoltellato alle spalle”.

