
Non solo Zurkowski, dalla Fiorentina è arrivato in prestito a Empoli anche Aleksa Terzic. Già utilizzato contro Pontedera e Parma, il terzino serbo ha avuto modo di raccontarsi ai microfoni ufficiali dell’Empoli: “Arrivo a Empoli con grande voglia di far bene, con la consapevolezza di essere arrivato in una grande squadra dove posso dare il mio contributo. Sono felice di esser in un club con una storia importante alle spalle e dove sono passati tanti grandi giocatori. Arrivo con gran voglia di far bene. Il mio compito è quello di allenarmi al massimo durante la settimana e farmi trovare pronto“.
Ancora il giovane difensore: “Sono stato accolto nel migliore dei modi da tutti, dal presidente al direttore al mister fino a tutti i compagni che mi hanno aiutato moltissimo per farmi integrare velocemente. Ho trovato un gran gruppo, unito e con voglia di far bene, oltre che un ambiente sano fatto da tante brave persone che fanno di tutto per metterci nelle migliori condizioni“.
Terzic si ispira a grandi campioni per il suo ruolo e ha le idee ben chiare: “Sono un terzino sinistro, con gran corsa. Sicuramente so che devo lavorare ancora molto ma qui, come ho visto in questi pochi giorni, ci alleniamo al meglio e so che posso crescere. A chi mi ispiro? Se penso al mio ruolo dico Kolarov e Marcelo, due grandi giocatori. Il mio pensiero però è solo ad allenarmi giorno dopo giorno al meglio, migliorare e crescere“.
“Fisicamente sto bene, abbiamo ripreso da poco ad allenarci e a preparare la nuova stagione” ha continuato Terzic, che poi ha spiegato di aver voluto fortemente l’azzurro: “Ho scelto l’Empoli perché sono convinto che in questo momento possa essere la squadra giusta per farmi crescere. È una squadra forte, con gran voglia di far bene: in rosa ci sono tanti giovani importanti e credo questa sia l’ambiente giusto per giocare e potersi esprimere al meglio“.
Come detto, Terzic è arrivato in coppia con Zurkowski, e a proposito del polacco ha chiuso: “Lui mi ha sempre parlato benissimo di Empoli, dell’ambiente, della società e del modo di lavorare. In estate mi ha detto che voleva tornare, dicendomi di seguirlo: quando è arrivata la chiamata non ho avuto dubbi e ho accettato di venire qui, convinto di aver fatto la scelta giusta”.

