
Oggi parte il raduno dell’Empoli Primavera, il giorno dopo la presentazione di Bargagna e Silvestri. Antonio Buscè, mister degli azzurrini, ha parlato alla stampa prima dell’inizio ufficiale del 2020-21.
Come hai vissuto questi mesi? “Ho vissuto lo stop come tutti. Quando le cose vanno bene è troppo facile dire ‘peccato’. Stavamo facendo un bel lavoro e ci stavamo salvando. Quello era l’obiettivo, eravamo in una posizione di classifica inaspettata. Abbiamo il dovere di arrivare al campo con la massima serietà, con l’impegno per migliorarsi sempre. L’appartenenza è importante, devono ritenersi fortunati di giocare nell’Empoli“.
Che rosa hai tra le mani nel 2020-21? “Siamo un cantiere aperto. C’è bisogno ancora di qualche pezzo e qualcuno andrà via. Ci sono molti 2003 e altri 2002, più qualche 2001 per dare una mano. C’è un mix di ‘vecchiotti’ e giovani per completare la rosa“.
Qual è l’obiettivo stagionale? “Vogliamo raggiungere la salvezza. Vogliamo portare più giocatori possibile in prima squadra. Sono strafelice per Pratelli, Viti e gli altri che sono stati portati tra i grandi. Sono ragazzi che ho allenato ed erano con me. Quando la squadra prende giocatori e li porta su, vuol dire che abbiamo fatto un buon lavoro“.
Qual è invece l’obiettivo di Buscè? “Crescere ancora e fare questo come mestiere. Penso sia normale avere ambizioni. Cerco di imparare, anche attraverso errori, tutti i trucchetti del mestiere. Un domani può arrivare una prima squadra e darmi la possibilità di allenare, chissà“.
Quanto è dura lavorare dopo lo stop? “Avendo allenato tutti questi ragazzi, è come se non avessimo mai smesso di allenarci. Ritrovo tutti quelli che ho visto crescere. C’è grande voglia, c’è entusiasmo. Oggi dovevamo iniziare alle 10, c’era gente in campo alle 8.45. La strada è tortuosa, ma ci proviamo“.

