(foto empolichannel.it)


Di voci sulla ripartenza del campionato di calcio se ne sono sentite tante. In molti hanno tirato fuori ipotesi, alcune molto fantasiose come spostare le partite al Sud. Cosa c’è di certo sulla situazione calcistica tra Serie A e Serie B? Il Coronavirus ha tolto tutte le sicurezze ma, quando si ripartirà, ci saranno due punti fermi. Il primo è ovvio, si tratta dell’assenza dei tifosi negli stadi. Il secondo è il ritiro quasi “da quarantena” a cui dovranno sottoporsi le squadre.

Pare inevitabile che, prima di un ritorno in campo, tutti i giocatori (o quasi tutti…) debbano sottoporsi all’esame del doppio tampone. Quando si tornerà a giocare – indicativamente fine maggio o inizio giugno – bisognerà seguire delle linee guida ferree. Le porte chiuse negli stadi sono qualcosa a cui dovremo abituarci per lungo tempo: c’è chi pensa che gli impianti possano rimanere vuoti addirittura fino al marzo 2021, per evitare nuovi contagi da Covid-19.

Proprio in quest’ottica si inserisce la disposizione del ritiro forzato. Le squadre saranno costrette a fare come in estate, quando si ritrovano per iniziare la stagione. Dovranno rimanere in hotel o nei centri sportivi – per l’Empoli ci sarebbe la soluzione Monteboro -, tutti sanificati come prevede, per esempio, la normativa riguardo la riapertura delle librerie. I giocatori saranno praticamente in quarantena durante la settimana e si sposteranno solo per le partite. Rimane da capire anche se sarà possibile partecipare di nuovo a conferenze stampa o interviste, ma su quello c’è pessimismo.