Il tecnico azzurro Christian Bucchi ha parlato alla vigilia della sfida col Pescara. “Dopo la gara di Benevento abbiamo analizzato la situazione in maniera onesta. La prestazione non ci è piaciuta, l’abbiamo studiata dal punto di vista tecnico tattico e non solo. Ci siamo concentrati anche sulla testa, dobbiamo cercare la giusta serenità. Certi momenti si vivono, dall’esterno sembrano difficoltà ma sono tutte cose che ci possono stare. Fa parte del periodo. Siamo alla ricerca della continuità, dobbiamo avere serenità ed equilibrio”.
Il lavoro. “Come impegno e dedizione non posso dire nulla ai ragazzi, sono professionisti esemplari, forse i migliori che ho avuto da questo punto di vista. I risultati arriveranno”.
L’atteggiamento. “Le prime giornate sono tutte un po’ atipiche, i risultati preoccupano meno. Quando le classifiche prendono corpo l’atteggiamento cambia, contro di noi le squadre si chiudono e non ci lasciano spazi. Dobbiamo essere bravi a non voler strafare, spesso siamo caduti nell’individualismo e nel poco ordine. Dobbiamo avere pazienza, giocare e fare bene. A volte ci sono i momento di difficoltà, ma dobbiamo giocare di squadra e di collettivo. La fase offensiva funziona quando tutti la fanno”.
Cambiamenti tattici. “Non penso di farli. I cambiamenti del passato erano legati ad altre situazioni. Un allenatore non deve sempre andare dritto per dritto, ma capire come tirar fuori il massimo dai miei giocatori. Un anno fa cambiammo, ma la situazione era diversa. Questa squadra ha messo tanti mattoncini, ma adesso ne abbiamo perso qualcuno. Dobbiamo rimetterli a posto, ma con lo stesso sistema”.
Zauri. “Parlando di salvezza ha un po’ scaricato le pressioni, ci ha definiti la favorita. Siamo una delle squadre che vuol far bene, ma dire così vuol dire cercare di liberare i suoi giocatori mentalmente. Il Pescara è costruito per arrivare in fondo, lo dicono i numeri e i giocatori che hanno”.
Le aspettative. “Più che una risposta all’ambiente esterno la dobbiamo a noi stessi. Se lavori per una certa cosa non puoi allontanarti troppo da questa idea. Nella prestazione ci deve essere il nostro lavoro, quello che abbiamo fatto vedere spesso. La squadra ha dei margini importantissimi”.
L’individualismo. “Ho visto pochissime persone in grado di vincere le partite da soli. Dobbiamo giocare di collettivo, i singoli emergono col lavoro di squadra. Questo non ci appartiene, dobbiamo evitarlo”.
La Gumina e Ricci titolari. “Sono probabili entrambe le situazioni, Nino è rimasto fuori perchè aveva preso un colpo a ridosso della gara e non volevamo rischiare. Stanno bene entrambi, potrebbero giocare”.