Cristian Bucchi è l’allenatore dell’Empoli e sabato affronterà il Perugia in Serie B. Se però guardiamo ai corsi e ricorsi storici, c’è un filo rosso che unisce questo trio e lo fa diventare un quartetto, se si include l’Ancona: la brutta retrocessione dell’Empoli nel 2003-04.

L’attuale mister azzurro giocava attaccante in uno scalcinato Ancona, compagno di uno Jardel abbastanza fuori forma. I marchigiani di quella stagione sono ricordati tuttora come una delle squadre più bizzarre della Serie A, ma Bucchi, che arrivò a gennaio, fu uno dei pochi a salvarsi.

L’Empoli arrivò all’ultima giornata di campionato dopo una tremenda e contestata sconfitta proprio con quell’Ancona in trasferta. Avrebbe dovuto vincere con l’Inter alla 34esima, ma era una gara difficilissima perché i nerazzurri avevano un Adriano ancora ‘Imperatore’ ed erano in corsa per la Champions League. In caso di ko, dovevano attendere notizie buone da Perugia-Ancona (e anche da Modena-Siena, con i bianconeri che vinsero e si salvarono).

L’Empoli non era salvo e non lo sarebbe stato neppure in caso di vittoria, così come il Perugia. La Serie A si stava allargando a venti squadre, quindi il regolamento prevedeva uno spareggio con la squadra sesta in Serie B: la Fiorentina.

Il Perugia era risalito dopo un inizio shock, l’Ancona era già in B da Pasqua ma nelle ultime giornate con mister Galeone aveva mostrato quel gioco spensierato tipico delle squadre sicure della retrocessione.

Perugia-Ancona era già decisa, ma solo sulla carta. I dorici ce la misero tutta e Bucchi fu uno dei più indomiti, in una squadra di ragazzini e stelle a fine carriera (come Dino Baggio). Il Perugia sbatté più volte sul portiere Hedman, l’Ancona non ne voleva sapere di arrendersi.

A scombinare le carte in tavola fu la metà del secondo tempo, con Bucchi protagonista stavolta in negativo. L’Empoli stava perdendo – e avrebbe effettivamente perso 2-3 – quindi doveva sperare almeno in un pari del Perugia. I grifoni andarono avanti al 64′ con Bothroyd ma pochi minuti dopo il Curi stava per essere gelato dall’ex Bucchi.

Su un cross dalla fascia la palla arrivò in area all’attaccante romano, che si gettò sulla sfera forse con il corpo troppo sbilanciato. Aveva davanti a sé la porta difesa dal colosso Kalac e colpì la palla in maniera sbilenca. Non era facile sbagliarlo, ma Bucchi calciò male e il Curi rifiatò. Emblematica fu l’immagine dell’attuale tecnico azzurro disteso a terra incredulo.

A fine partita l’Ancona perse, così come Empoli e Modena. Azzurri e canarini andarono in B, il Perugia agguantò lo spareggio e lo perse con la Fiorentina. Bucchi passò all’Ascoli e iniziò una nuova fase della sua carriera, piena di gol. Quell’errore probabilmente cambiò il corso degli eventi, ma adesso il mister azzurro sa come rifarsi: c’è una Serie A da conquistare.